2/27/07

...bzzz















...bzzz....bz....bzzzzzz.....bzz.....bz......bzzzzzzzzz.....bzzzzzzzzzz....
...zzzhhh...zz....bz.....crash.....gasp......sigh........patapuuum......
.....rattattattaaaaa.....boooom.....toink.....splash.....tsk...tsk.....

2/21/07

...cioccolatai



da Repubblica:

Politica estera, governo battuto al Senato. Napolitano rientra a Roma. Prodi alle 19 ricevuto al Quirinale

La mozione non passa: 158 favorevoli, il quorum era 160. Quasi una rissa nel centrosinistra. Due senatori della sinistra radicale non votano, poi decisivi i senatori a vita: Pininfarina e Andreotti si astengono (al Senato vale no). Il ministro degli Esteri aveva detto: "Nostre scelte dettate dal rifiuto della guerra". Il presidente interrompe la visita a Bologna...ecc ecc (n.d.T.)

...ringraziamo il signor Turigliatto ( Rif. Comunista ) e il signor Rossi ( Verdi-Comunisti italiani ) che, grazie alla loro splendida pensata odierna, hanno fatto in modo che questo governo crollasse in picchiata libera, complimenti!!! Anche da parte di Silvio Berlusconi da Arcore, il servizio più grande infatti l'avete reso a lui ( sic ), compagni. Ma non disperate: la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente!

2/19/07

...


Credo fosse l'estate del 92, verso giugno, non ancora alta stagione. L'acqua era limpida e faceva un caldo bestiale. Con Paolone e Delio abbiamo affittato un gommone rosso al porto di Gonone per un prezzo di favore, mezza giornata, e contenti e sudati sfrecciavamo a pelo d'acqua verso Cala Luna. Ho un ricordo nitido di quel pomeriggio: chiaccherate filosofiche in mezzo al mare, confessioni sentimentali inaspettate e svariate soste destinate al consumo di modiche quantità, alla fine della fiera le soste saranno almeno una decina e le quantità non più modiche, per cui vi lascio immaginare sotto quel sole l'effetto deflagrante sulle nostre giovani menti. Invece di puntare su Cala Luna, come stabilito inizialmente, decidiamo di fermarci sulla spiaggia che si trova immediatamente prima, Oddoana, venti metri di sabbia incastonati fra le rocce, c'eravamo solo noi, libera colonia indipendente da tutto e da tutti. Pirati dall' hashish abbioccati, miraggi del sole pomeridiano. In quel di Oddoana si verificò anche un episodio poco piacevole, a spezzare l'incanto contemplativo: a un certo punto guardo Paolone, in piedi imponente nella sua stazza, per un attimo lo vedo strano, segue con lo sguardo roteante il volo di un uccello su in cielo e fa un verso a dir poco inquietante, sulle prime credo che stia scherzando, e trattandosi di Paolone non ci sarebbe affatto da stupirsi, ma poi di punto in bianco crolla di peso sulla sabbia vicino al bagnasciuga e i suoi versi inquietanti lo diventano molto di più. Cazzo, attacco epilettico, lo sapevamo che Paolo era epilettico ma che gli prenda un attacco nel bel mezzo del nulla, in una spiaggietta isolata a qualche kilometro dal centro abitato e sopratutto raggiungibile solo in gommone, non è sicuramente la più divertente delle esperienze. Panico. Delio inizia a urlarmi di mettergli qualcosa in bocca per impedire che si soffochi con la lingua, un portafoglio possibilmente riesce a dirmi nella concitazione del momento, io faccio notare che siamo in boxer e porcaputtana non abbiamo niente adatto all'uso, e di mettergli le mani in bocca considerato il rischio non se ne parla, almenochè non diventi proprio una questione di vita o di morte. Non so come ma dopo un po Paolone riesce a riprendersi dall'attacco, tra l'enorme spavento mio e di Delio e il sollievo per lo scampato pericolo. Decidiamo che può bastare e torniamo verso il porto con l'umore un po cambiato per l'inaspettato e drammatico evento. Più tardi Paolone avrà un altro attacco tra le rocce del molo, però questa volta fortunatamente meno intenso e di minor durata. La serata è proseguita tranquillamente, abbiamo deciso di trattenerci a Gonone per la notte e abbiamo riso. Abbiamo riso molto.
Paolone è morto qualche anno fa in circostanze che non ho mai ben capito. Delio, anche lui, se n'è andato pochi giorni fa e anche lui in circostanze per molti aspetti poco chiare. E se ne sono andati Tore, Antonello, Giovanni, Walter e mi scuso per quelli che in questo momento dimentico.
Se l'avessi saputo, quel giorno, che a loro non sarebbe stato concesso di invecchiare forse avrei trovato parole diverse per farmi sentire vicino, per scavalcare il contegno virile e andare dritto al cuore. Ma certe cose non si possono sapere.
Ciao ragazzi.

2/15/07

- Red / Azione -



Sarà pur vero che, almeno qua, la politica non tira granchè come argomento, però non potevo esimermi dal commentare tutto il casino che sta succedendo in questi giorni fra arresti di nuovi brigatisti e preoccupazione generale per la manifestazione di sabato a Vicenza contro la base Usa. Speriamo solo di riuscire a farlo senza correre il rischio di incappare in una denuncia per apologia di reato.

C'è un aria molto pesante riguardo alla manifestazione di sabato, se bisogna dar retta ai "segni" l'atmosfera è molto simile a quella che ha preceduto le drammatiche giornate genovesi nel luglio del 2001, tra propositi bellicosi da una parte e inviti alla repressione senza sconti dall'altra.

Cosa dire delle nuove Brigate Rosse ? ...non so, la cosa che mi ha sorpreso non è tanto che ci sia ancora gente che vuole "combattere" lo stato con le armi in mano, figuriamoci, piuttosto mi lascia vagamente perplesso che lo si faccia riproponendo gli stessi modi, le stesse categorie e la stessa dialettica che veniva utilizzata trent'anni fa nel periodo caldo della lotta armata in Italia. Guerriglieri, gente interessante ma con problemi, diceva qualcuno.

Il problema grosso, secondo me, è che certe situazioni vengono prontamente strumentalizzate dalla stampa di destra ma, anche se diversamente, pure da quella di sinistra, per criminalizzare l'intera area del dissenso, che è composita, variegata, e non fa certo capo ai proclami delle Brigate Rosse. Basta dare uno sguardo ai giornali in questi giorni: la richiesta più frequente da parte dei politici di destra è la chiusura immediata di tutti i centri sociali italiani, secondo loro " brodo di coltura " delle nuove leve brigatiste. Così come è sufficiente manifestare un minimo di solidarietà nei confronti dei suddetti centri sociali per beccarsi l'accusa di collusione col terrorismo ( !!! ) . Strano paese questo, a tratti imbarazzante.

Va da se che il corteo di sabato a Vicenza, peraltro legittimissimo, si preannuncia come la cronaca di un putiferio annunciato, tra le fila della politica istituzionale ognuno, nel suo piccolo, sta facendo in modo che lo diventi, attraverso parole e commenti fuori luogo, minacce neanche troppo velate e esternazioni di allarmismi buoni più per suscitare un panico diffuso che per arginarlo. A questo punto resta solo da fare affidamento sul buon senso dei compagni che parteciperanno al corteo di Vicenza, nella speranza che vada tutto bene e che non ci siano incidenti. Diversamente ci aspetterebbero tempi molto difficili dove il concetto di " repressione indiscriminata " verso qualsiasi forma di dissenso diventerebbe il " modus operandi " dei prossimi anni. E non mi sembra il caso che ciò avvenga, ci manca solo lo stato di polizia e poi siamo a posto.

God save the queen amici !

2/13/07

InternazionaleMalinconica


Vorrei cambiare il mondo
Ma ho perso lo scontrino

2/11/07

Del metodo


Domanda - Qual è il tuo metodo di rielaborazione dei racconti orali che raccogli?
A.C. - La rielaborazione per me è come se non esistesse, l’ascolto delle storie è già rielaborazione. La drammaturgia non è tanto il lavoro a tavolino quanto lo sguardo sugli eventi che mi interessano e sulle storie che ascolto, questa è la drammaturgia per me. Nei miei spettacoli non c’è mai un lavoro di scrittura, non c’è mai un lavoro di prove, faccio uno, due giorni di prove prima del debutto perché mi servono tecnicamente per capire i tempi. Per me, davvero, lo spettacolo è come quando uno torna da un viaggio: quando gli chiedono cosa ha visto nel viaggio non risponde perché se l’è preparato, risponde e sa raccontare ciò che gli è successo perché c’è stato.

2/9/07

....spè che vedi tu...



Bene amici cari, andiamo oltre. Siccome ho visto che siete tutti di stomaco abbastanza forte e scarsamente inclini a farvi scandalizzare possiamo passare al prossimo argomento, ovvero: l'amore di gruppo. Suvvia avete capito bene di cosa si parla, possiamo più comunemente definirla orgia o anche gangbang come si usa ora e come figura tra le categorie dei siti porno (..e provate a dirmi che non li avete mai mai guardati che vi rido in faccia fino al giorno del giudizio ). Le combinazioni sono varie e molteplici, dipende più che altro dal numero dei partecipanti. Più frequentemente, a meno che voi non siate abituali avventori di particolari locali dove i gruppi raccolgono anche una decina di partecipanti (...là però dovete stare attenti a possibili spiacevoli inconvenienti ), il numero è di tre, con due possibili variazioni: due donne e un uomo o una donna e due uomini. Va da se che la prima ipotesi rappresenta il sogno erotico più grande di molti maschietti e la seconda rappresenta l'inconfessabile sogno erotico di svariate femminucce intraprendenti. Naturalmente perchè certe situazioni si verifichino occorre un contesto a dir poco particolare, non esistono parametri fissi però è sicuro che non vi capiterà nella sala d'aspetto del dentista, oddio che poi chi lo sa...solo che sarebbe sicuramente abbastanza complicato. Veniamo al dunque: vi si chiede di raccontare le vostre esperienze in tema, naturalmente senza inventare, qualora vi sia mai capitata un esperienza simile. Per farlo avete naturalmente il diritto di tenere l'anonimato, posso capire che nessuno ha voglia di sputtanarsi la vita per uno stupido blog, ci mancherebbe. Se verranno fuori confessioni autentiche e credibili non avrò nessuna difficoltà, in seguito, a raccontare a mia volta ciò che posso raccontare in merito, nonostante l'anonimato mi sia precluso per ovvi motivi.

Dai...ah,un altra cosa, non è necessario entrare nei dettagli più dettagli, ed è inutile precisare che non si fanno nomi, è un gioco di confessioni, dovete solo accennare alla situazione particolare in cui vi siete venuti a trovare e renderla per sommi capi raffigurabile. Mettiamola così: è una statistica per vedere se certe cose succedono spesso anche nella realtà oppure se rimangono confinate nella sfera dei desideri inconfessabili.

2/8/07

manifesto programmatico



Amici pigri di testa e ben vestiti d'ora in poi questo diventerà il blog dove ci si insulta e ci si scanna a vicenda fino a implosione finale che porterà, come è nelle mie intenzioni, a chiudere il blog e a riaprirlo da un altra parte in forma anonima, perchè ho un sacco di cose da dire e non c'è più tempo da perdere. Ho una predilizione per gli " uno contro tutti ", per gli accerchiamenti e per le tre " s ", ovvero, sangue sudore e sperma, e ho in particolare antipatia i circoli del cucito e gli amici di penna. Vaffanculo vaffanculo e vaffanculo. Non c'è più niente per cui valga veramente la pena, e neanche la penna, per scriverci tutte le stronzate che ho scritto finora allo scopo di compiacere la mia fertile mente, e per non continuare a sprecare la mia fertilissima mente con discorsi belli tondi e ragionevoli da oggi proviamo a fare un gioco diverso, meno di squadra e più individualista. Ode al sano egoismo, dilla esattamente com'è, buttala giu per come realmente te la senti, piscia in testa agli invitati, che tanto a loro piace. Via da questo gioco di Ego riflessi e vicendevolmente ingrassati, via via via da queste meleodoranti sponde, si ripeschino i sani dettami del Situazionismo prima maniera, si portino in dote doni al Dio del Nichilismo, preparate la sala per un suicidio pilotato. Brucino i finti umili, i finti gentili e gli scandalizzati un tanto al kilo, quelli che " Ma non si può andare avanti così ", vaffanculo, si può eccome, e anche molto ma molto peggio. Si impari fin nelle viscere il senso della violenza purificatrice e definitiva, odia il tuo vicino e se puoi fallo fuori prima che sia lui a far fuori te. Smettila di piangerti addosso che tanto non potrebbe fregar niente a nessuno, è un mondo avariato, destinato a estinguersi, spassatela prima che succeda, e in ogni caso nessun rimorso. Ama i perdenti e trasgredisci i rituali dei vincenti, rovescia il tavolo, interrompi la partita e portati via il pallone, è tuo. Sii arrogante e insopportabile, sputa in faccia a quest'esercito di morti inconsapevoli, afflitti in ordine sparso, convinti di vivere veramente, buoni per incapacità di essere veramente cattivi. Sinapsi claudicanti, animali da branco. Brucerà tutto e sarai tu ad appiccare il fuoco, pensa quale onore. Trionfi l'etica della sconfitta.

...e un amen sgoccioli dai miei pensieri.

2/7/07

Sardi



" Noi sardi siamo la civiltà del muretto a secco ", mi ha detto un giorno l'amico Achille Salerno, intendendo così dire che siamo diffidenti per natura, sospettosi e sempre pronti a dichiararci guerra a vicenda anche per delle facezie. Una variazione sul tema insomma rispetto a quello che aveva detto quel signore spagnolo qualche secolo fa, sbarcando per la prima volta nella nostra ridente isola: pocos, locos y mal unidos, ovvero: pochi, matti e disuniti, così ci aveva giudicato l'ispanico dall'occhio lungo, qualcuno può ragionevolmente dargli torto?

Io credo di no, se ci stacchiamo un attimo dalla difesa a oltranza delle nostre radici, dettata molte volte più da una sorta di malinteso campanilismo che da altro, e proviamo a vedere le cose con lucido distacco e con spirito autocritico. A volte è un ottimo esercizio intellettuale provare a farlo. E' chiaro, e spero che nessuno sia così ingenuo da muovere questa obiezione, che la Sardegna così come chi la abita ha delle cose bellissime, anzi a scanso di equivoci dico subito che non la cambierei con nessun altro posto al mondo, ma in questo caso si sta cercando di fare una critica delle cose che bellissime non sono, almeno dal punto di vista di chi scrive.

Siamo, e badate bene che mi riferisco al prototipo del sardo, ancorati a una visione del mondo che tende a tenerci fuori da ciò che succede oltre i confini dell'isola, impossibilitati dall'incidere su altre realtà che non siano la nostra ( qua si generalizza e molto, ma, ripeto, si parla del sardo tipico ), questo sta un po cambiando col tempo, e sopratutto grazie al fatto che sempre più sardi hanno la possibilità di confrontarsi con realtà diverse, anche se spesso introiettando non certo le cose migliori che arrivano dall'esterno.

Ma siamo anche quelli che se sei una donna e vivi in un piccolo paese e a quarant'anni non hai ancora trovato marito sei passibile di puttanesimo, per non parlare poi se la suddetta donna ha la tendenza a divertirsi in promiscuità. Siamo quelli che fanno spuntini dove le donne stanno tutte insieme a parlare di figli e gli uomini da un altra parte a ciarlare di donne o calcio, e guai a mischiarsi...itte ti credese. Siamo quelli che spesso coltivano una forma tutta particolare di malafede per cui se vai a dire a tizio che caio ha fatto i soldi, tizio non mancherà di far notare che sicuramente, in qualche modo, Caio ha rubato. Siamo quelli che conosciamo alla perfezione tutti i fatti altrui e ci divertiamo a deformarli a vantaggio dei nostri momenti di giubilo e contemporaneamente, paradossalmente, non manchiamo mai di far notare che noi, noi si, ci facciamo i fatti nostri, certo.

Siamo quelli che pochi, furbi, hanno venduto per due lire quello che era di tutti. Siamo quelli che non vogliono i miliardi, i milioni vogliono loro altrochè, furbi loro. Siamo quelli che " Ma itte cazzu ses pompiande ? ( cosa cazzo stai guardando ? ) ". E siamo quelli che è più uomo chi picchia più forte, o chi beve più vino, o chi è più prepotente. ( fine prima parte )

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L'ombra della luce ( Franco Battiato )

Difendimi dalle forze contrarie,

la notte, nel sonno, quando non sono cosciente,

quando il mio percorso si fa incerto.

E non abbandonarmi mai...Non mi abbandonare mai!

Riportami nelle zone più alte

in uno dei tuoi regni di quiete:

E' tempo di lasciare questo ciclo di vite.

E non mi abbandonare mai...Non mi abbandonare mai!

Perchè le gioie del più profondo affetto

o dei più lievi aneliti del cuore

sono solo l'ombra della luce.

Ricordami, come sono infelice,

lontano dalle tue leggi;

come non sprecare il tempo che mi rimane.

E non abbandonarmi mai...Non mi abbandonare mai!

Perchè la pace che ho sentito in certi monasteri,

o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa,

sono solo l'ombra della luce.


A Elisa -

2/6/07

blablabla....



Non volevo neanche farlo un post sui fatti di Catania, poi un paio di cosette mi hanno fatto cambiare idea. Premetto innanzitutto che la mia posizione rispetto all'evento e molto simile a quella espressa, peraltro in modo impeccabile, nell'ottimo blog http://vertigoz.splinder.com/ di cui ha gia parlato, citandone dei pezzi per intero, Tiziana nel suo blog.

Il dispiacere e lo schifo per la morte del poliziotto sono condivisibili e assolutamente legittimi, su questo non ci piove. Quello che, dal mio punto di vista, è un po meno condivisibile è l'interminabile sequela di luoghi comuni, frasi di circostanza, retorica a buon mercato e banalità varie, oltretutto dette anche con piglio sociologico un tanto al kilo, che hanno riempito i media in questi giorni. Sembrava una corsa a chi la sparava più grossa, sopratutto in merito alle possibili ipotetiche soluzioni per risolvere il "problema ultras".

Naturalmente l'esprimere un parere non è automaticamente una gara per stabilire chi dice la cosa più originale o sviluppa il pensiero più autentico, ci mancherebbe, ognuno esprime il proprio cordoglio o le proprie sensazioni nel modo che trova più congeniale, ciò non toglie che tutto ciò che è venuto fuori in questi giorni abbia creato un senso di nausea in più di qualcuno, pari almeno a quella suscitata dall'evento in se.

Tanto per iniziare è assolutamente vero che per l'opinione pubblica, per il gregge, non tutti i morti sono uguali, è una constatazione che chiunque sia in buona fede può fare, è sufficiente appunto seguire le reazioni della suddetta pubblica opinione in base a determinati eventi per rendersene conto. Io invece credo che il poliziotto morto ha il medesimo peso specifico di altri morti, nè più e nè meno, non riesce a scandalizzarmi insomma più di quanto mi possono scandalizzare altri incidenti con conseguenze simili.

Oltretutto c'è un altra considerazione da fare, e cioè, a parte le circostanze specifiche in cui sono avvenuti i fatti di Catania, è appurato e circostanziato che nella maggior parte dei casi le forze dell'ordine non sono assolutamente esenti da colpe nella gestione dell'ordine pubblico negli stadi. Naturalmente qua, come sempre in questi casi, si tratta della parola o della testimonianza della polizia contro quella dell'ultrà, e tendenzialmente non è affatto scontato che la prima sia sempre più credibile. La storia, che è sempre ottima maestra, lo insegna. Naturalmente solo per chi vuole imparare.

E infine un altra considerazione che probabilmente farà storcere il naso ai benpensanti, anche se va detto che io le idee dei benpensanti le uso per stuccarci le piastrelle del bagno: penso che se un gruppo di ultras sente l'impellente necessità di saccagnarsi di botte con un altro gruppo di ultras rivali consenzienti abbia tutto il diritto di farlo. In questo senso può sembrare a dir poco balzana l'idea di Vertigo di creare zone franche apposite in cui determinati gruppi possono usarsi violenza vicendevolmente senza nuocere a terzi che siano cose o persone, ma non lo è poi tanto, non per come la vedo io almeno. Certo, dopo un paio di millenni di evoluzione a qualcuno, non violento per principio, potrà sembrare assurdo che ci sia gente che ha piacere di fare a botte tanto per farlo, io non lo trovo invece così assurdo. Così come si dice che la guerra è una prosecuzione della politica con altri mezzi, probabilmente c'è qualcuno che reputa gli scontri tra ultras una prosecuzione della guerra con altri mezzi. Gli ultras hanno tra di loro dei "codici comportamentali-etici", che il più delle volte servono anche a regolare le dinamiche di scontro tra di loro, e se per loro è un piacere, o in qualche modo una cosa che dà soddisfazione, prendersi reciprocamente a legnate perchè impedirglielo? Si tratta di adulti vaccinati e consenzienti, qualcuno può trovare soddisfazione nell'andare al cinema, qualcun'altro nel collezionare vasetti di marmellata, loro trovano soddisfazione nello scontro fisico cruento ( Fight club docet ), li si lasci fare quindi, li si metta appunto nella condizione di non nuocere a chi non vuole aver niente a che fare con la violenza, si restituiscano pure gli stadi alle famiglie perchè è vero che il calcio è di tutti indistintamente, ma non si pretenda di mettere in atto solo ed esclusivamente misure repressive con l'intento chimerico di risolvere definitivamente il problema, perchè non succederà mai realisticamente. Vent'anni fa la situazione era di gran lunga peggiore di adesso eppure, nonostante le misure repressive, non è cambiato assolutamente nulla, e se avete la pazienza di leggervi i giornali di qualche tempo fa, immediatamente successivi a eventi luttuosi avvenuti negli stadi, troverete gli stessi articoli con annessi gli stessi commenti pseudo-sociologici che vi trovate in questi giorni.

Un po di sano pragmatismo ogni tanto non guasta mica, a preferenza che leggere le pietose stronzate lette in questi giorni un po ovunque.