9/29/09





Avevo la bocca amara, l'alito cattivo; svegliarmi così mi mette di pessimo umore. Volevo aprire la finestra, ma mancava la maniglia; dai vetri vidi che nella strada non c'era un cane. Intorno a me neppure un ronzio. Mi attacco al campanello. Una bella infermiera sui sessanta:
" Dimmi caro? "
" Caffè, è possibile? E cambiare aria? "
" Penso tutti e due, chiedo al dottore ".
Fu di parola, tornò con caffè e maniglia.
" Qui sei come a casa tua: io sono al tuo servizio; il dottore è una persona squisita, ti troverai bene ".
" I convenevoli li risparmi per qualche imbecillotto rintronato da psicofarmaci. Sono qui perchè mio padre è pieno di soldi, altrimenti non sarei neppure in un ospedaletto da campo ".
" Primo: non ti hanno portato i carabinieri, nè la camicia di forza. Secondo: questo non è un ospedale, nè una clinica. Terzo: dato che hai accettato di farti ospitare, collaboriamo ".
" Collaboriamo ". Tesi la mano, la sua sparì nella mia.
" Questa si chiama " Casa aperta ", ce ne sono in tutta Europa, anche in America. Noi abbiamo un motto: " Qua non entrano persone ma situazioni ". Le persone all'interno, me, te, la cuoca, il portiere, il dottore, si sforzano, ognuna nei limiti delle proprie capacità, per risolvere queste " situazioni " che vanno da quelle paralizzanti come una Scolopendra a quelle eccitanti come un anfetamina. Tutto ok? "
" Okay! Però mi fa un pò specie questa " casa aperta ", aperta per entrare, visto che non ci sono maniglie per uscire...ma per alcuni ospiti...".
" Sono io la tua maniglia - e con voce di mamma - vorrei essere la maniglia che apre il tuo cuore, la tua mente...sono a tua disposizione, vogliamo fare quattro chiacchere? ".
I capelli bianchi erano mossi, puliti ordinati. Ispirava fiducia. " Mi apro " le risposi. Avevo voglia di confidarmi. " Ho le mie idee, solo che mi vogliono uscire dalla zucca e quando queste non sono conformi ai dettami generali, come tutte le idee non inquadrate, vengono considerate pericolose. Per dirti la verità...come ti chiami? "
" Tosca ".
" Non vedo l'ora di levarmi certe fisime dal capo, non è colpa mia se il mondo è pieno di rogne, non gliele risolverò certo io ".
" Purtroppo! ".
" Però, quando trovi un seguito, quando conquisti le platee...io posso permettermi di affittare sale per conferenze...quando hai un riscontro, ciò ti conforta, ti sprona ad andare avanti ".
" Eh si, quando siamo gratificati...".
" Dall'uomo potente all'uomo onnipotente, questo era il tema del mio ultimo dibattito ".
" Che vuol dire? ".
" Vuol dire che l'uomo ha raggiunto una potenza tale e una conoscenza che, per fare un raffronto, trova uguali nel Rinascimento con l'Arte e la Cultura Umanistica. Oggi l'uomo ha coscienza di questi valori raggiunti e, da alcuni, è intimorito, da altri affascinato: vedi l'arsenale bellico con il quale è possibile distruggere il globo, vedi le conquiste in campo medico come trapianti, genetica che fanno gridare al miracolo e, per ultima, la ricerca spaziale, in piena fibrillazione ".
Non avevo assunto la voce solenne riservata ad altro uditorio, nè la foga per altre platee, nè il lessico atto alla bisogna. Tosca sembrava affascinata, per questo non dovevo essere dispersivo, nè cattedratico, dovevo esemplificare e semplificare.
" Ti ho dato un infarinatura sull'uomo potente? ".
" Oh, si! Si ".
" Bene. Fin da sempre, ma anticamente c'erano fondate giustificazioni che chiameremo paura, ignoranza ecc. l'uomo ha trascurato una parte importante del suo cervello lasciandola atrofizzare. Solamente alcuni, durante i secoli, peraltro avversati spietatamente, hanno cercato di esplorare quelle facoltà e riappropriarsene ".
Tosca dava segni di leggero nervosismo, la tranquillizzai con un cenno di mano, presto sarei arrivato al dunque.
" Parlo di facoltà extrasensoriali con le quali la mente può inibire il nostro sistema nervoso e farci trascendere dalla nostra fisicità. Comprendi? ".
" Come quelli che camminano scalzi sui carboni ardenti senza bruciarsi i piedi? "
" Brava! Come quelli, ma c'è di più: in quella porzione di cervello ci sta tutto quello che va dalla magia all'occultismo, dalla parapsicologia all'ipnosi; una sfilza di parole che in noi evocano più che altro ciarlataneria e cialtroneria perchè l'ignoranza ci ha propinato in materia paura e soggezione. In verità molti truffatori si sono spacciati come panacea delle nostre ansie, dei nostri incubi, è l'ora di riprenderci quel puntino del cervello che sopiva e farci da noi le nostre " stregonerie " ".
Tosca era tutta mossettine e risolini, non capivo bene se aveva bisogno di andare al bagno, se si compiaceva con me o se era sintomo di una velata sfottitura. Non mi piacque. Assunsi un tono più grave.
" Avrai certo sentito parlare di bramanesimo, di buddismo, di meditazione, di concentrazione, di zen, di nirvana, di dottrine, di riti, di filosofie ascetiche, di sublimazione e...non me ne vengono più. Ecco, queste sono parole più serie, il cui significato ha illuminato fior di dottoroni. Lo sai cosa sono per me queste parole? Sono agopuntura delle nostre sindromi. Le risorse sono tutte nel nostro cervello, scoviamole, impadroniamocene e autocuriamoci. Se così l'uomo farà, diventerà onnipotente ".
L'accento della voce l'aveva scossa, fece bene a prendere la mia alzata di tono come un rimprovero. Non cincischiava più con le dita. Nei suoi occhi vidi confusione e preoccupazione, forse ero gia andato fuori dal seminato; avevo sentito qualche fitta, qua dietro dove ho una specie di chierica, però non mi ero accorto di non argomentare con logica le mie tesi. Le sue pupille erano dilatate, aveva gli occhi neri.
Da giovane doveva essere stata una bella bimba.
Mi sdraiai sul letto con le mani dietro la testa, le gambe distese e accavallate, era una posizione che mi rilassava. Si rilassò anche Tosca, influenzata dal mio umore; mi guardava con occhi dolcissimi e con la mano mi accarezzò il petto.
Negli ultimi tempi, sempre più frequentemente, ero colpito alla nuca da dolori forti e fulminei come scariche elettriche, e di elettricità doveva trattarsi, perchè simultaneamente percepivo ai lati degli occhi lo schiocco azzurrino di una scintilla. Tutto questo mi disturbava la memoria tanto da non raccapezzarmi più in quali discorsi ero incanalato.
" Pensa, Tosca, quante nozioni avevano da incamerare nella testa, meno di noi, gli uomini di qualche secolo fa. Senza televisione, senza telefono, senza computer, senza l'America! Era molto più piccolo il mondo, ma il cervello di quegli uomini pesava un chilo e due circa come il nostro e, scommetto, peserà così anche tra mille anni sopportando bene lo sviluppo esponenziale di un altra decina di secoli. Ti rendi conto di quali meravigliose capacità è dotato il cervello? Dunque, non portiamolo soltanto a spasso dentro questa scatoletta, stimoliamolo a dovere, ci darà l'onnipotenza ".
" Non ci avevo mai pensato! "
" Credi che io sia pericoloso? "
" Oh no! No, no nel modo più assoluto. Nessuno lo crede, altrimenti non saresti al quarto piano. I pericolosi sono ai piani inferiori con inferriate alle imposte; tu per me hai del genio, penso proprio che tu sia un genio, devi solo mettere un pò d'ordine alle tue intuizioni ".
Le presi la mano e gliela baciai. Si ritirò arrossendo come l'avessi baciata sulla bocca. Mi passò dolcissimamente la mano tra i capelli. Mi alzai in piedi. Come era piccola accanto a me! Il sole si era piazzato in mezzo alla finestra e ci spiava senza ritegno con l'occhio di Moloc.
" Voglio andare nel sole - dissi - voglio raggiungere la levitazione ". Le misi il braccio sulle spalle e la condussi davanti alla finestra spalancata.
Era docile come una nonnina col nipotino. Aspirai con forza l'aria che sapeva di zolfo. Chiusi gli occhi; anche Tosca li chiuse.
Incredibile! Incredibile! Nonostante i suoi quaranta chili, nonostante il mio slancio, si schiantò sull'asfalto con un tonfo sordo come un sacco di farina.