6/12/07

Quegli occhi...




Non siamo gente particolarmente abituata a esprimere i sentimenti più intimi, e in quanto maschietti e in quanto sardi, forse, non siamo propriamente portati all'esposizione di ciò che veramente ci commuove, per un malinteso senso di tutela di una fraintesa debolezza. Forse.

L'altro giorno sono stato dal dermatologo per dei problemi alla pelle che ho in questo periodo, mentre entravo nell'ambulatorio ho incrociato le persone che uscivano dalla visita precedente, due genitori di mezza età e una bambina che poteva avere dagli otto ai dieci anni. Era una bambina down, aveva il viso rotondissimo, le guance rosse, colorite, e gli occhi sorprendenti, azzurro chiaro, gli occhi più straordinariamente grandi che abbia mai visto in vita mia, giuro.
Quando ci siamo incrociati lei si è fermata un attimo ed è rimasta a fissarmi, limpida e incuriosita, dal basso in alto, con la testa reclinata all'indietro e con quei suoi occhi...totali.
E' due giorni che ci penso, due giorni che mi torna in mente...avrei voluto fermarmi, abbassarmi un po, abbracciarla forte e tenerla stretta per poco...non potevo, sul momento non avrei saputo giustificarlo, chissà cosa potevano pensare i suoi genitori...
E' stato, forse la parola giusta, quella che mi viene, è struggente...una cosa che difficilmente riesco a spiegare, e forse provo anche un po di imbarazzo nel farlo...io amavo quella bambina, l'ho amata immediatamente con tutto me stesso, uno slancio vertiginoso, una pienezza beata, un autentico stato di grazia.
Io amo quella bambina, non so chi sia, non so come si chiama, ma se mi chiedessero di morire per lei sono portato a pensare che non avrei troppe esitazioni...è una cosa a suo modo strana, ed è frustrante in un certo senso non riuscire a trovare le parole per spiegarlo, per spiegare perchè è da due giorni che penso a lei.
Amo quella bambina di un amore totale. Puro.
E stamattina, all'alba, ho pianto per lei.

6/8/07

Compagni vs Camerati



La vignetta di Vauro è carina, ma l'ho postata più che altro per rinnovare la pagina, per togliere l'immagine della Coca-sale che effettivamente, come sostiene amica Daria, fa venire sete ogni volta che la si guarda, sempre che qualcuno di voi non rientri nella categoria " consumatori di Coca " e in questo caso le voglie stimolate dalla foto sono ben altre, aivoi, e infine per tornare un attimo sull'attualità, che politicamente parlando è rappresentata dall'imminente visita di Giorgio W. Bush in quel di Roma. Me mica mi interessa granchè parlare della visita di Bush a Roma, se passa o no a Trastevere o se ci saranno quei buontemponi del Blocco Nero ad attenderlo, non potrei aggiungere niente a quello che hanno riportato i giornali in questi giorni a proposito della vicenda, e, a ben vedere, non è neanche così importante. Più che altro è l'ennesima occasione per la politica italiana e per i suoi protagonisti a vario titolo di recitare un copione che è sempre lo stesso da diversi decenni a questa parte, lungi dal voler essere qualunquista ma mentirei se dicessi di essere particolarmente interessato al gioco delle parti della politica italiana, sopratutto sul fronte istituzionale.

In questo periodo sono sicuramente più interessato alla Lesmaniosi canina e alle possibili cure ( avrei dovuto fare veterinaria altrochè ), a Louis Ferdinand Celine, fassista, e al suo " Rigodon " da poco ristampato, e, per tornare alla politica, allo scontro blogghistico tra i virgulti della nuova ( ? ) destra e i compagnetti attivi nei meandri della rete: a questo proposito è da un po di tempo che leggo, come mai mi era capitato di fare prima più per partito preso che altro, varie pubblicazioni dell'estrema destra italiana sia in rete che su cartaceo, proprio qualche giorno fa ho finito di leggere un libro di tale Gabriele Marconi, " Io non scordo " sull'estrema destra romana della fine degli anni 70 inizio anni 80, in particolare sul gruppo di " Terza Posizione ", ragazzi dai venti ai trent'anni che all'epoca si massacravano di botte un giorno si e l'altro pure nelle strade della capitale con i compagni dell'Autonomia romana, diciamo che più spesso ne prendevano, di botte intendo, non foss'altro per una sproporzione numerica in favore dei compagni, ma bisogna ammettere che nonostante tutto tenevano il campo, gente abituata agli scontri di piazza, " picchiatori " fascisti si diceva allora, animali da palestra, infarciti di mitologie guerriere e, per quanto numericamente inferiori ( oltre che antropologicamente, ma questa è una mia deduzione sicuramente faziosa, e ogni tanto è bene esserlo, faziosi ), pericolosi se si aveva la sfortuna di incontrarli voi in solitaria e loro in branco. Tipico dei fascisti: loro li chiamavano " i filtri ": e cioè la tattica consisteva nel passare in gruppo in quelle zone dove sapevano che era probabile incontrare dei compagni da soli o in piccoli gruppi e pestarli fino a lasciarli sul selciato impossibilitati a rialzarsi con le proprie gambe...carini vero? Normalmente in questi casi partiva la rappresaglia organizzata dai compagni che, nella migliore delle ipotesi, finiva con un altro pestaggio sullo stile della precedente aggressione fassista, nella peggiore si dava direttamente la parola alle armi. A questo punto immancabilmente partiva la ri-rappresaglia di stampo fascista e così si andava avanti di questo passo tra agguati e vendette in un avvitamento pressochè senza fine, anzi, è andata avanti così per anni e anni, pensate a cos'era Roma ( ma anche Milano nelle strade che vanno da San Babila alla Statale, i famosi " coppini " contro i fascisti inventati con grande successo e grande seguito dalla Banda Bellini, l' On Ignazio La Russa, ex fassista sanbabilino ne sa qualcosa ) in quegli anni...probabilmente neanche Belfast...il che è tutto dire. E anche Nuoro nel suo piccolo ha avuto la sua stagione di scontri e pestaggi violenti tra compagni e camerati, questi ultimi stazionavano normalmente nel bar di via Gramsci di fronte alla scuola media n° 1, i compagni invece stavano al corso esattamente di fronte al banco di Sardegna, ci andavo spesso nonostante la mia giovane età, quattro-cinque anni appena, ci finivo con mio zio che nell'intera vicenda aveva un ruolo sicuramente non di secondo piano, ero una sorta di mascotte per le compagne che rubavano per me i soldatini degli indiani dall'Upim...bei tempi, ho una memoria fotografica abbastanza nitida di quei momenti e sono contento di essermi trovato in tenera età a respirare quell'atmosfera, per quanto assolutamente privo degli strumenti per capire anche lontanamente quello che mi girava intorno, e ci mancherebbe anche che a quell'età potessi capire il funzionamento di certe cose, a cinque anni, roba che adesso probabilmente avrei revisionato ampliandola la teoria della relatività di Einstein...

Comunque...ho divagato?...Si, ho divagato...capita, quando ci si siede davanti al focolare domestico in preda ai ricordi...i miei trentatre anni inizio a sentirmeli tutti....in realtà tutto stò preambolo serviva, in teoria, solo per arrivare al punto focale della discussione nel confronto storico tra compagni e camerati, e ci tengo a precisare che, nonostante la prospettiva storica, questo confronto è più che mai attuale, certo non nei termini in cui poteva esserlo trent'anni fa, tuttavia l'Italia è ancora oggi caratterizzata dalla divisione politica tra queste due controparti. Leggendo alcuni manifesti teorico-ideologici dell'estrema destra mi sono reso conto che molte delle rivendicazioni, delle analisi e delle interpretazioni che vi si trovano sono con buona approssimazione coincidenti con le analisi normalmente formulate dall'estrema sinistra a vari livelli, dirò di più, probabilmente sono più le cose in comune rispetto alle differenze e alle diversità, certo rimangono dei punti importanti e caratterizzanti in assoluto contrasto, marcatamente agli antipodi, ma provate ad esempio a leggere alcune elaborazioni teoriche sviluppate dai camerati di Casa Pound ( primo centro sociale di destra, si trova a Roma vicino stazione Termini ) e noterete subito che le diversità rispetto a un volantino del Leoncavallo, per fare un esempio, sono minori rispetto alle similitudini.
Che conclusioni trarne?
Liquidare il tutto con la facile teoria degli opposti estremismi che alla fine combaciano tra loro mi sembra fuorviante e non esatto, o quanto meno non sufficiente per spiegare il fenomeno, continuo a pensarci un po e ad analizzare gli scritti dei camerati e vedo se riesco a capire la dinamica del parallelismo tra due correnti opposte e nemiche, è una cosa interessante, sia in prospettiva storica e sia per capire l'attuale panorama politico italiano.