12/15/07

Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso...*






Curiosa questa notizia che ho letto ora ora:

Un artista di nome Daniela Papaia ha fatto un bellissimo quadro per una mostra che ha come tema le morti bianche, ovvero le morti sul lavoro di cui non si parla mai abbastanza, nell'ambito di un convegno che si svolge a Palazzo Marini, sede della Camera dei deputati.

Il dipinto della Papaia raffigura un Cristo morto ( sullo stile dei ben più celebri dipinti dell'iconografia classica " cristiana " ) circondato da operai, ottima idea e ottima resa artistica e simbolica per quanto mi riguarda.

Il problema è che il quadro è stato bloccato all'ingresso della Camera perchè il Cristo raffigurato ha un volto apparentemente somigliante con quello di Renato Curcio, fondatore delle Brigate Rosse. La motivazione ufficiale del divieto riguarda la dimensione della tela, giudicata eccessiva....

Dal canto suo l'artista si è giustificata dicendo che il volto del suo Cristo non è affatto ispirato a Curcio bensì all'attore Pierfrancesco Favino, suo amico ( e in effetti, a guardarlo bene, somiglia decisamente più a Favino che a Curcio ).

Peccato...avrebbe avuto più senso se veramente si fosse ispirata a Renato Curcio, certo avrebbe suscitato un clamore mica da ridere, certo, sarebbe stata presa come una provocazione di pessimo gusto da parte di molti ( come di fatto è accaduto ), certo, non sarebbe mai e poi mai entrato alla Camera dei deputati ( ma tanto è successo comunque ), ma avrebbe assunto un significato sicuramente più " intrigante " e " di rottura "....provocatorio, ci mancherebbe, ma insomma nel contesto una provocazione in questi termini poteva anche starci.

Non avrebbero sicuramente fatto salti di gioia i parenti delle vittime del terrorismo, e non sarebbe lecito aspettarsi il contrario, ma come gia si era detto l'arte non ha il dovere di essere " morale ", e tanto basta.

* Il titolo del post non c'entra niente col contenuto...ma la trovo una delle frasi più poetiche che abbia mai sentito, e in qualche modo dovevo pur mettercela....

12/6/07

N B K




Nei commenti del post precedente si è parlato del film " Assassini Nati " ( Oliver Stone 1994, sceneggiatura originaria scritta da Quentin Tarantino ), è senz'altro uno dei miei film preferiti in assoluto, insieme a un altra decina di pellicole che hanno dato un contributo fondamentale alla mia formazione cinematografica ( mi viene in mente " Qualcuno volò sul nido del cuculo " di Milos Forman, con una splendida interpretazione di Jack Nicholson, oppure tutto, TUTTO, il cinema di Stanley Kubrick, ma magari ne parliamo un altra volta ) e anche, in un certo senso, alla mia educazione sentimentale. All'epoca della sua uscita nelle sale questo film ha suscitato una marea di polemiche di vario tipo, riassumibili a grandi linee in due aggettivi: immorale e diseducativo. Premesso che non è compito del cinema quello di educare e nè, tanto meno, di essere esempio di moralità, e pur vero che alcuni giovani americani dopo averlo visto hanno pensato bene di uscire per le strade e sparacchiare qua e là, per rendere l'idea copincollo alcuni passi da Wikipedia:


" La diciottenne Sarah Edmondson e il suo ragazzo Benjamin Darras probabilmente videro il film prima di ordire una rapina che si trasformò in efferato omicidio. I parenti di una vittima hanno intentato una causa contro Stone.

Eric Harris e Dylan Klebold, responsabili del massacro della Columbine High School erano fan del film. Usavano l'acronimo "NBK" ('Natural Born Killers' - tradotto 'Assassini nati') per indicare la loro missione ("Dio, non posso aspettare che muoiano. Posso gustare il sangue adesso - NBK" e "Il mattino sacro dell'Aprile di NBK" erano slogan utilizzati dai due).

Il diciassettenne Nathan K. Martinez ha ucciso la sua matrigna e la sua sorellastra mentre dormivano, nella loro casa di Bluffdale in Utah, un sobborgo di Salt Lake City, nell'ottobre 1994. Si venne a sapere alcuni giorni dopo che l'assassino risiedeva in un motel a O'Neill, in Nebraska e aveva visto il film dozzine di volte. Si era rasato per somigliare di più al personaggio interpretato da Woody Harrelson. Suo padre e suo fratello maggiore erano usciti quella mattina per andare a caccia."


Naturalmente nessuno sano di mente potrebbe imputare a Oliver Stone la responsabilità di questi atti criminali, ma l'America è un paese strano, è lecito detenere in casa un arsenale di armi ma lo è un po meno fare un film che tratti determinati argomenti senza alcun tipo di censura. Va da se che anche la distribuzione del film ha risentito di numerosi divieti, in Italia ad esempio o lo vedete in dvd oppure potete sperare di beccarlo una volta ogni tre anni nei palinsesti notturni a orari impossibili.
C'è in particolare un pezzo del film che avevo apprezzato molto, ed è quello in cui Mickey Knox viene intervistato dal giornalista in carcere, un pezzo per molti versi dal sapore " nicciano ". Ho beccato la trascrizione in rete e ve la copincollo:

Giornalista: Mickey Knox la ringrazio infinitamente del tempo concessomi. Se lei è daccordo inizierei con il porle alcune domande.
Mickey: fai come cazzo ti pare Wayne
Giornalista: Mickey Knox quando ha iniziato ad avere nella sua testa pensieri omicidi?
Mickey: Dalla nascita, da quando sono stato partorito in un letamaio dimenticato da Dio.
Giornalista: che vuol dire con questo...
Mickey: Vuol dire che ho sempre vissuto nella violenza, cioè è nel sangue. Mio padre era così, suo padre così, è il destino. Il mio destino.
Giornalista: Nessuno nasce malvagio Mickey lo si diventa. A proposito di suo padre come è morto... Lei aveva solo sette anni, sono state fatte un sacco di illazioni.
Mickey: Non ho ucciso mio padre. BASTA CON QUESTE STRONZATE!!! (si agita e butta delle cose per aria)
Giornalista: okokok. Non è successo niente, non è successo niente. Va bene, Va bene?
Passiamo a qualcos altro ok?
Mickey: Si ti ringrazio.
Giornalista: Allora Mickey mi dica, come può guardare qualcuno, un qualsiasi padre di famiglia e decidere di ammazzarlo come un cane. Come fa a decidere di ammazzare un innocente?
Mickey: Un innocente? Chi, chi è innocente Wayne, tu lo sei?
Giornalista: Si che lo sono. Di omicidio lo sono certamente
Mickey: Che vuoi che sia un omicidio. Tutte le creature di Dio uccidono, in un modo o nell'altro. Guarda le grandi foreste li hai specie che uccidono altre specie, la nostra invece le uccide tutte allegramente, foreste comprese. Solo che noi la chiamiamo industria non omicidio.
Comunque conosco un sacco di gente che merita di morire. Hehehe.
Giornalista: Perchè? Perchè meritano di morire?
Mickey: Bhe penso che tutti hanno qualcosa nel passato. Un segreto, un orrendo peccato tenuto nascosto, un sacco di gente la fuori è morta e non lo sa e ha biasogno di aiuto per essere liberata.
E a questo punto arrivo io il messaggero del destino. Se un giorno un chicco di grano cade nel terreno e muore, non è poi così grave, ma forse morendo lui porterà con se molti frutti.
Giornalista: e cos'è questa mi scusi la teoria per cui ognuno di noi è un assassino potenziale? Intende questo?
Mickey: Un lupo non sa perchè è un lupo, un alce non sa perchè è un alce, Dio li ha fatti così e basta.
Giornalista: Insomma sta dicendo che il mondo si regge solo sulla violenza, che quando un branco di lupi assale un alce per l'alce è giunta l'ora di morire. E quindi che tutti quei fessi di sinistra che cercano di salvare la natura e salvare delle specie animali non fanno altro che spezzare un equilibrio naturale.
Forse hai ragione, io non sono daccordo, ma forse hai ragione, predatori capitalisti, predatori dell'ambiente, quelli per il nucleare, la vita è una caccia me ne sono accorto.
Quando quegli stronzi attaccarono Grenada io c'ero e guarda che so bene quello che è successo a Grenada (il giornalista parla con rabbia vera).
(un sospiro quasi a voler tornare in se)
Ora dimmi Mickey hai qualche rimpianto? Volgio dire tre settimane 50 persone uccise! Non è una bella cosa.
Mikey: 52. E comunque non perdo tempo con i rimpianti, è uno spreco di energia.
Giornalista: Ma non puoi non averne Mickey. Dai spremiti le meningi.
Mickey: Beh, vorrei non aver ucciso quell'indiano.
Giornalista: Una delle tue ultime vittime.
Mickey: Quell'uomo aveva un serpente accovacciato in un angolo.
Giornalista: Un serpente a sonagli?
Mickey: Si! Poteva accarezzarlo, prenderlo... e l'aveva visto.
Giornalista: Visto cosa?
Mickey: Il Demonio. Aveva visto il Demonio.
Giornalista: Il Demonio? Quale Demonio?
Mickey: Tutti quanti hanno il Demonio dentro, ok? Il Demonio vive dentro di noi, si nutre del nostro odio, ferisce, uccide, violenta, sfrutta le nostre debolezze le nostre paure. Solo ciò che è malvagio sopravvive. Tutti noi sappiamo lo schifo che siamo da quando cominciamo a respirare e così dopo un pò si diventa cattivi.
E Comunque dopo l'indiano avremmo smesso di uccidere, lui l'aveva fatto uscire.
Giornalista: Come è successo?
Mickey: Beh, io non avevo capito all'inizio, sai quell'uomo tentava di aiutarci. Mi ha fatto sognare, ho rivissuto il sogno che avevo quando ero piccolo, almeno penso.
Io che corro, corro con gli animali nell'oscurità. C'è il gran coniglio, pieno di sangue, con il cappuccio da Babbo Natale.
C'è un pò diiii follia, un pò ovunque, non so, non mi resta che correre. Sono io il gran coniglio e divoro tutti gli animali della foresta.
La morte! Solo la morte ha significato quando la vita perde la speranza.
Sai che significa realizzarsi Wayne? Cioè quando sai che tutto ciò è solo un'illusione....hmmm...
Il gran coniglio dice che il momento in cui ti realizzi, l'attimo della realizzazione, vale più di mille preghiere.
Giornalista: (ridendo) Tu sei pazzo amico.
Mickey: Non credo di essere più pazzo di te sai, io sono per gli estremi: Buio, Luce. Sai di che parlo.
E io sono la luce, con Mallory. Tutti quanti noi abbiamo un ombra e non puoi liberartene. Giusto Wayne?
Beh...l'unica cosa che può uccidere un Demone? L'amore.
Ecco perchè so che Mallory è la mia salvezza. Lei mi stava insegnando ad amare. Era come stare nel Paradiso Terrestre...


Ah ecco, ho beccato il pezzo su You Tube, è in lingua originale ma rende bene lo stesso, anche meglio forse: