9/19/07

Pour parler...




Ma si valà...buttiamole giu due stronzate sul fenomeno Grillo, se non altro perchè negli ultimi giorni non si parla d'altro, sia mai che ci tiriamo indietro proprio su queste cose così sfacciatamente nazionalpopolari che sembrano dover cambiare il destino di ogni singolo individuo....serve a niente tenersi fuori dalla mischia, orsù dunque, diciamo la nostra:

...alùr, premesso che a me Beppe Grillo sta simpatico da sempre, premesso anche che nella maggior parte dei casi trovo le sue rivendicazioni politiche abbastanza assennate, fondamentalmente giuste, magari delle volte risultano eccessivamente semplicistiche ma a ben vedere si tratta di cose in larga parte condivisibili, premesso tutto ciò a me il fenomeno Grillo non suscita nè particolare interesse e nè, tanto meno, uno stimolo al coinvolgimento, anzi se proprio devo dirla tutta penso che sia un pessimo segnale tutto l'anbaradan che si è scatenato recentemente intorno alla vicenda.
Se da un lato infatti si potrebbe pensare che la qualità di una democrazia è proporzionale al livello di partecipazione collettiva, concetto sacrosanto, dall'altro non si può non constatare come dietro il fenomeno Grillo si intravedono, piuttosto nitidi, i caratteri del più bieco qualunquismo italiota.
La politica è si una cosa tendenzialmente zozza ( primo comandamento del Grillo-pensiero ), ma è anche una cosa terribilmente seria.
Ci sarebbero tante cose da dire se si dovesse affrontare l'argomento con piglio sociologico, e ancor di più se ci si volesse addentrare nei meandri della psicologia di massa, ma è gia stato detto praticamente di tutto e di più in questi giorni e a poco servirebbe aggiungerne, faccio solo un osservazione personale: anche a Nuoro si è tenuto il Vaffanculo - Day, c'è stata anche una partecipazione piuttosto numerosa, quello che non ho potuto fare a meno di notare è che buona parte delle persone che conoscevo, e che partecipavano attivamente, non si erano mai prima di allora interessate minimamente alla politica se non nelle rare e volatili chiacchere da bar. Si potrebbe chiaramente obbiettare che c'è sempre un buon momento per iniziare, e in linea di massima potrei anche essere d'accordo, però...però...mi spiego...e provo a essere il più terra terra possibile: uno che ignora completamente i meccanismi della politica, che ha un concetto approssimativo della gestione della cosa pubblica, del funzionamento democratico ( perchè legittimamente o meno non se n'è mai interessato, l'ha sempre trovata una cosa noiosa, a mala pena comprensibile ), inizia a essere sensibile ai messaggi di Grillo proprio perchè esprimono una nettezza e una semplicità disarmanti, ma non per questo il messaggio di Grillo si trasforma automaticamente in verbo: dire la tipica frase, cardine del " grillismo " che vuole " I politici tutti ladri " è, nell'ordine: a) Un aberrazione della ragione, b) falso e sciocco, c) Un inno al più banale qualunquismo della serie " Oh signora mia in che tempi viviamo "....e proprio in virtù della facilità del messaggio fondante del Grillo-pensiero, del suo richiamo ai bassi istinti, della sua portata trasversale, della sua banalità in definitiva, che la presa sulle masse è notevole, proprio per questa sua conclamata faciloneria la ggente, sempre un po pigra in quanto ggente, accorre numerosa e inferocita...l'indignazione un tanto al kilo è una merce che si vende sempre bene.
Noi, si sa, siamo un popolo strano, abbiamo un feeling particolare con i profeti di sventura, siamo rimasti per vent'anni davanti a un balcone ad ascoltare i deliri di un folle e ad applaudire entusiasti, e nel giro di un amen l'abbiamo rinnegato quando non era più conveniente applaudire, è triste ma è così, man mano che il potere di Mussolini calava l'Italia si riscopriva partigiana quanto ventiquattro ore prima era stata obbedientemente fascista...voltagabbana? No macchè...
E ora siamo là soggiogati dall'anti-politica pur non avendo magari mai ben compreso la politica, pur non avendola mai minimamente frequentata.
Ed è per questo che diffido di Grillo ma sopratutto dei grillini.

9/14/07

ç@°#=?"$%&^^^)=0---;é+ù§§

LSD Testing (British Troops)





lsd effect


Dott. Hofmann




Essere intelligenti non è un delitto. Ma in quasi tutte le società umane è considerato, come minimo, scorretto.

- Lazarus Long -


D. Prof. Hofmann, quale era l'obiettivo che si proponeva studiando l'LSD?

R. Avevo sintetizzato l'LSD alla ricerca di una sostanza che stimolasse il sistema circolatorio, in analogia con un'altra sostanza, la coramina, che è la dietilammide dell'acido nicotinico.

D. Il fatto di avere scoperto le proprietà allucinogene dell'LSD, che svolta ha comportato nei suoi studi?

R. Quindici anni dopo aver individuato le proprietà dell'LSD ho scoperto una sostanza in una pianta messicana che produceva effetti simili all'LSD, quindi la mia ricerca è proseguita nel campo di queste piante messicane. Ho trasferito le mie conoscenze, dallo studio della dietilammide dell'acido lisergico, alla ricerca sui principi attivi di queste piante messicane. Constatai che quanto avevo sintetizzato in laboratorio corrispondeva a ciò che esisteva già in natura, e che era stato utilizzato dai tempi più remoti a scopi magico-religiosi.

D. Come ha scoperto gli effetti psichedelici dell'LSD?


R. L'LSD era nelle mani dei farmacologi già da cinque anni, ma non si erano accorti delle sue proprietà sulla coscienza. lo stavo lavorando alla seconda sintesi di questa sostanza, a stretto contatto di essa. E' stato allora che una goccia mi è caduta su un dito e probabilmente è penetrata attraverso un taglio che mi ero fatto in precedenza. Così mi sono accorto degli straordinari effetti psichici di questa sostanza. È avvenuto per caso.

D. Come la scoperta della penicillina...

R. Sì, per caso, anche se la cosa poi non è stata così immediata. Maneggiavo numerose sostanze, per cui ho dovuto pianificare una ricerca sistematica per individuare esattamente quale di esse mi avesse procurato quell'effetto.

D. Potrebbe descrivere le prime sensazioni che ebbe nel venire a contatto diretto con l'LSD?

R. Si ha un diverso contatto con la realtà. Ma è difficile da descrivere. Così come se si tentasse di spiegare a un cieco com'è il rosso o come sono fatti i colori. Bisogna averlo vissuto. Le sensazioni tattili , visive, del gusto, dell'udito o dell'odorato hanno un altro contatto con la realtà. Tutti i sensi sono stimolati. Si ha un'altra coscienza del proprio io.

D. L'LSD ha avuto un grosso impatto sulla società. Come ha vissuto questo risvolto della sua scoperta?

R. Ho provato due sentimenti contrastanti. Da un lato c'era la soddisfazione di aver scoperto una sostanza rivelatasi utile come strumento terapeutico in campo psichiatrico. Dall'altro sono invece rimasto deluso e amareggiato dall'uso che è stato fatto dell'LSD da parte di persone fuori dall'ambito medico psichiatrico. Ho provato amarezza riflettendo soprattutto su come venivano utilizzate le piante allucinogene dagli sciamani. Era lo sciamano, l'uomo di sapienza, che poteva utilizzare la pianta delle visioni, e non la persona comune. Mentre da noi sono state le persone meno sapienti ad avere avuto accesso alla sostanza, finendo per usarla male o addirittura abusarne, invece di lasciarne l'impiego limitato allo psichiatra, che è lo "sciamano" della nostra società. Ne è conseguito che dalla fine degli anni Sessanta l'impiego dell'LSD è vietato anche in medicina, proprio a causa dell'abuso che è stato fatto da persone non competenti.

D. Da un punto di vista farmacologico, quali sono gli effetti indesiderati dell'LSD?

R. L'LSD non provoca dipendenza e non ha effetti collaterali di tipo tossico. Bisogna prestare attenzione al fatto che provoca una esperienza psichica molto profonda, cosa che può disturbare l'equilibrio psichico di una persona psicotica o prepsicotica.

D. Ciò che è accaduto all'LSD mi sembra tipico della nostra società: un consumo per la ricerca del piacere e non per investigare altre modalità di conoscenza.

R. L'LSD appartiene al gruppo delle sostanze "sacre" utilizzate dagli indigeni per scopi spirituali. Queste sostanze vengono utilizzate per motivi religiosi, all'interno di gruppi rituali. Anche dal punto di vista chimico l'LSD è imparentato con l'ololiuqui, la pianta magica degli Aztechi. L'uso di massa che se ne è fatto, è l'esatto contrario della dimensione in cui si dovrebbe collocare.

D. Lei ha definito l'LSD "il mio bambino difficile". Perché?

R. È la stessa cosa che si verifica con un bambino molto dotato: la sua intelligenza può essere usata bene o male. L'LSD è come un bambino intelligente, ma va seguito, va tenuto d'occhio. Affinché non procuri danni anziché benefici. Come per tutte le doti di un certo livello, si possono realizzare cose magnifiche o cose terribili. Tutto sta all'uso che se ne fa.

D. Perché tanti scrittori, artisti e scienziati sono stati attratti dall'esperienza con l'LSD?

R. È il desiderio di ogni uomo, in particolare dei più dotati, quello di poter vivere un'esperienza diversa. Di poter uscire dalla propria realtà almeno una volta.

D. Qualcuno ha sostenuto che l'LSD può far compiere delle esperienze di tipo "paranormale". Lei cosa ne pensa?

R. Può far compiere delle esperienze oniroidi, simili al sogno, ma non paranormali. L'LSD tira fuori quello che uno ha già dentro di sé. Niente di ciò che si può esperire è "paranormale".

D. In definitiva, professor Hofmann, oltre che nel campo psichiatrico, lei giustifica l'uso dell'LSD nell'innescare il processo creativo, nella ricerca interiore?

R. L'uso controllato. Ripeto: è uno psicofarmaco, una sostanza molto potente, e quindi bisogna fare molta attenzione.

9/13/07

Perchè ci odiano ?




da Carmilla:

PERCHè CI ODIANO ?


Chiedetelo agli iracheni,
a quel milione e trecento mila morti tra le due guerre del golfo, assassinati dalle sanzioni economiche;
alle 150mila vittime “collaterali”, bombardate dagli aerei statunitensi nella prima guerra del golfo;
ai 77 mila civili ammazzati a partire dalla seconda guerra del golfo;
ai soldati, perlopiù coscritti, macellati a migliaia sull’autostrada della morte;
a quei 10mila uccisi a Basra 24 ore dopo che il “cessate il fuoco” era stato proclamato;
ai migliaia di anonimi sepolti vivi nella sabbia del deserto, che invocavano pietà davanti ai buldozer con la bandiera a stelle e strisce.

Chiedetelo ai palestinesi,
che ancora inciampano nelle cluster bombs fabbricate negli USA;
ai ragazzini che lanciano pietre contro le pallottole dei fucili M16 fabbricate nella terra dello zio Sam;
ai centinaia massacrati a Sabra e Chatila dall’esercito del primo alleato d’America.

Chiedetelo ai latinoamericani,
ai guatemaltechi, sterminati in 300mila dopo che la CIA distrusse il governo eletto nel 1954 per insediare una brutale giunta militare che garantiva le multinazionali stelle e strisce;
ai 30 mila desaparecidos argentini, ai cileni torturati dagli sgherri di Pinochet col consenso della Casa Bianca, a tutti quelli seviziati dal piano Condor, a chi ha perso la propria vita sotto il fuoco dei contras addestrati negli USA.

Chiedetelo agli asiatici,
agli indonesiani, a quel milione di vittime del colpo di stato sponsorizzato dalla CIA;
ai tre milioni di indocinesi, sterminati nel corso di una campagna più che decennale contro Vietnam, Laos e Cambogia; a quelli con le carni bruciate dal napalm, ai seviziati e derisi;
ai giapponesi, alle migliaia di civili bruciati vivi in maniera deliberata e sistematica nei raid contro Tokio; a quelli vaporizzati a Hiroshima e Nagasaki, non per scopi militari, ma per dimostrare le potenzialità letali del mostro bellico nordamericano a chi volesse mettere in discussione il suo primato postbellico.

Chiedetelo ai nordamericani,
ai nativi “indiani”, alle donne, ai vecchi e ai bambini raccolti in una fossa comune dopo il massacro di Wounded Knee del 1890;
alle decine di migliaia di indigeni uccisi per sport o per raccogliere i loro scalpi; a quelli caduti a migliaia nelle marce della morte, nei sentieri delle lacrime, nelle dislocazioni forzate in punta di baionetta, al solo fine di liberare le loro terre per consegnarle a una pretesa “razza superiore” arrivata dal nord dell’Europa; ai milioni di indiani ammazzati dal vaiolo, diffuso ad arte con coperte infette nel più democratico e liberale dei paesi.

Chiedetelo agli africani, a quella “carne nera” martirizzata nel commercio atlantico di schiavi, ai milioni che si sono spenti lentamente nelle navi, a quelli frustati a morte o sbranati dai cani dopo essere stati venduti in un’asta pubblica del libero mercato del nuovo mondo; a quelli dilaniati dopo che la schiavitù era stata formalmente abolita nel “paese dei coraggiosi”, alle migliaia di linciati dal Klu Klux Klan perché non volevano stare “al loro posto”;

Chiedetelo a tutti gli immigrati nel Nuovo Mondo, ai milioni di coolies cinesi ingoiati dalle miniere, sepolti lungo il cammino delle ferrovie in costruzione; chiedetelo agli italiani, consegnati al ghetto e ai campi di lavoro migranti per alimentare il miracolo economico americano, di tanto in tanto usati come capri espiatori per le necessità della propaganda che si inventa nemici e criminali; chiedetelo agli ispanoamericani, giustiziati il sabato sera per noia o per odio da qualche adolescente che non ha bisogno di andare fino in Iraq — a lanciare missili al sicuro riparo del terminale di un computer e massacrare sconosciuti mai visti a centinaia di chilometri di distanza — per essere chiamato “eroe”.

Chiedetelo a tutti loro. Come potrebbero non odiarvi?

9/11/07

A libera interpretazione

9/10/07

Insane?

9/8/07

Hallelujah




Ho sentito che esisteva un accordo segreto
Che Davide suonava dando piacere al Signore
Ma tu non sei interessata alla musica, vero?
Questo accordo è formato
Dalla quarta e dalla quinta
Dalla minore discendente e dalla maggiore crescente
Il re perplesso sta componendo l'Alleluia

Alleluia
Alleluia
Alleluia
Alleluia

La tua fede era salda ma avevi bisogno comunque di una prova
La guardasti bagnarsi sulla volta
La sua bellezza ed il chiarore della luna ti sconfissero
Lei ti legò
Ad una sedia da cucina
Distrusse il tuo trono, tagliò i tuoi capelli
E dalle sue labbra si diffuse un Alleluia

Alleluia
Alleluia
Alleluia
Alleluia

Dici che chiesi il suo nome invano
Io non conosco ancora il nome
E se l'ho fatto che t'importa?
C'è una fiamma di luce
In ogni parola
Non importa quale tu abbia ascoltato
Se la sacra o la sconsacrata Alleluia

Alleluia
Alleluia
Alleluia
Alleluia

Ho fatto il mio meglio, non è stato abbastanza
Non potevo percepire emozioni, così ho cercato di toccare
Ho detto la verità, non venni per ingannarti
E nonostante ciò
Tutto è andato male
Starò in piedi davanti al Signore della Canzone
Con nient'altro che un Alleluia sulla mia lingua

Alleluia
Alleluia
Alleluia
Alleluia
...



Ci sono canzoni che sanno di redenzione e salvezza, di grazia e illuminazione, canzoni che ti fanno credere che comunque vada, alla fine, va bene così.

Auguri Betta, ti voglio bene.

9/2/07

Luglio, agosto, settembre NERO





Giocare col mondo
facendolo a pezzi
bambini che il sole
ha ridotto già
vecchi.

Non è colpa mia se la tua realtà
mi costringe a fare guerra all'omertà.
Forse un dì sapremo quello che vuol dire
affogare nel sangue con l'umanità.

Gente scolorita quasi tutta uguale,
la mia rabbia legge sopra i quotidiani.
Legge nella storia tutto il mio dolore,
canta la mia gente che non vuol morire.

Quando guardi il mondo senza aver problemi,
cerca nelle cose l'essenzialità:
non è colpa mia se la tua realtà
mi costringe a fare guerra all'umanità.

( D. Stratos - Area )

( toti dei cani )