Riflessioni sull'infamiaL'infame è colui che spezza la solidarietà di gruppo.Chi tradisce i fratelli.
L'infame,nella sua lotta contro il Padre,lotta anche contro la Folla,contro chiunque.L'infame disprezza tutti,ma sa usarli.Ha smarrito il senso del bene e del male.O meglio:è bene ciò che gli giova,è male tutto ciò che lo limita.L'infame si rende conto che il suo comportamento può destare il disprezzo collettivo.Dunque si presenta come Vittima.Non è stata colpa sua,è stato costretto,da questo o da quello,dalle circostanze.L'infame nega la propria responsabilità,perchè aspira all'irresponsabilità suprema del Capo.Se il Capo,per definizione,può fare ciò che vuole,allora non può essere chiamato a rispondere dei suoi atti.Ciò negherebbe la sua libertà.Che mondo sarebbe quello in cui nemmeno il Capo è libero?
Giulio Cesare,che di questioni di potere se ne intendeva,disse:"Amo il tradimento,odio i traditori".Al Capo,all'infame Supremo,il tradimento è consentito,agli altri no.
"scusatemi ancora,amicu,perchè facete l'omu?""Eo fazzu l'omu pi sanghi e pi unuri e pi scacciari infami e tradituri."Nelle canzoni di mafia,l'Infamia è sempre associata al tradimento.E il tradimento è punito con la morte.Per non rischiare di tradire involontariamente,diffondendo magari iformazioni inopportune,la consegna è:tacere.Regola militare,del resto:"Usi a obbedir tacendo".
L'omertà,cioè l'essere
omu,è adesione incondizionata,nella difesa e nell'offesa,alla Legge del Gruppo.
Una versione distorta,criminale,del termine Umanità.
Ma bando alle ipocrisie.L'Omertà la trovi in qualsiasi gruppo sociale.Nell'Esercito,nella Chiesa,negli ordini professionali,nei Partiti si tenta il recupero di chi viola le regole,cioè dei colleghi"che hanno sbagliato",ma quelli che dall'interno li hanno denunciati,specie se l'han fatto pubblicamente,cioè all'esterno,non vengono certo omaggiati.La denuncia di un Infame comporta una certa dose di Infamia,spesso giudicata dal gruppo superiore a quella di chi ha trasgredito ma ha saputo tacere.
Viviamo isolati,immersi nella competizione di tutti contro tutti,eppure resta insopprimibile in noi il bisogno di sentirci parte di un identità collettiva i cui funzionamenti occulti,i cui segreti,i cui legami non devono,non possono essere svelati,se non si vuole perdere "l'onore".
(
cit.Gianfranco Manfredi,"Nelle tenebre mi apparve Gesù")