Nel 1992,tre anni dopo il crollo del muro di Berlino e la fine dei regimi dell'est,
Francis Fukujama,il famoso politologo statunitense,decretò la "fine della Storia",
intesa come un unico processo di evoluzione che termina appunto alla fine del
xx secolo in seguito a quella che viene definita"la morte delle ideologie".
Cito questo fatto,su cui si è discusso tantissimo,per arrivare a parlare del nuovo libro di Umberto Eco che si intitola "A passo di gambero" e di cui ho letto la presentazione,con annessa intervista all'utore,sull'ultimo numero dell'Espresso.Eco,con la consueta lucidità e intelligenza,sviluppa una teoria abbastanza diversa rispetto a quella di Fukujama,il titolo stesso"A passo di gambero",è di per se evocativo della tesi centrale del libro,ossia:la storia non si evolve in direzione univoca,non va costantemente in avanti,la storia può anche tornare indietro.A supporto di questa tesi cita alcuni fatti:ritorno alle Crociate con lo scontro tra Islam e Cristianità,ritorno al grido di "mamma li turchi!",ritorno al fondamentalismo ottocentesco antidarwiniano,ritorno al terrore del Pericolo Giallo,ritorno ai servi di colore come in"Via col vento",ritorno all'antisemitismo con i suoi"Protocolli",ritorno con la devolution a una Italia pre-Garibaldi.
Cose che si pensavano superate,paradossi della storia.
1 Comments:
eheheheheh!!!
8:30 AM
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