1/30/06



Più o meno da sempre,una delle cose che faccio più spesso e volentieri è,
oltre che leggere,consigliare,prestare o il più delle volte regalare i libri che
mi hanno particolarmente colpito,e sono veramente tanti,tanti che se avessi ora tutti i libri che ho prestato nel corso del tempo,probabilmente
farei concorrenza alla libreria Novecento.
Tra quelli letti recentemente mi è rimasto particolarmente impresso questo di Michel Houellebecq,scrittore francese,che si intitola "La possibilità di un isola".
In Francia, e a un livello minore anche in Italia ,è stato quello che si definisce il caso letterario dell'anno,e leggendolo è facile capire il perchè,per riassumerlo in una parola,anche se sicuramente non rende merito,direi che il libro di Houellebecq risalta principalmente per l'anticonvenzionalità,o anche l'originalità del pensiero rispetto al panorama letterario attuale.Non
a caso,la critica che più spesso ho sentito rivolgergli,sopratutto da sinistra,è di essere politicamente scorretto..io non la penso così e inoltre si potrebbe dibattere per ore sul concetto di politicamente corretto o scorretto...personalmente gia la parola mi mette i brividi...
Questa non vuole essere una recensione critica del libro,infatti non intendo soffermarmi sulle ragioni che me l'hanno fatto apprezzare tanto,ribadisco solo che tra le ultima cose lette,l'ho trovato sicuramente il più illuminante,e lo consiglio vivamente.Se qualcuno lo ha gia letto mi faccia sapere cosa ne pensa.

5 Comments:

Blogger kdjans said...

il piacere è silenzioso, proprio come lo stato di felicità.
il caro michel fa da bestia nera di questi tempi, in qualche modo simile a cèline. non a caso in molti hanno fatto il paragone. è il mondo possibile che si preferisce non guardare, o non considerare come eventualità possibile. il modo con il quale descrive la perdita progressiva delle qualità umane, prima il riso, poi il pianto non a caso e infine la sessualità è per certi versi la chiave. e la fine lo svela, poi.

3:23 AM

 
Blogger Betta said...

Io di lui ho letto "Le particelle elementari" ma a essere sincera non mi ha fatto impazzire. Piuttosto Tò,ho letto "La notte del drive-in",fantastico.

8:53 AM

 
Blogger dariedda said...

io ho inizaito a leggere "piattaforma" e mi ha fatto 2 palle così e l'ho mollato...cosa che odio fare...fortuna pennac che nel decalogo del lettore ha messo che i libri si possono abbandonare senza finirli...
una vita passata a finire i libri anche se nn mi piacevano!

10:33 AM

 
Blogger AzzaZeL said...

si "la notte del drive in"è bello davvero...non saprei neanche se definirlo propriamente bello..
Piattaforma a me è piciuto,non quanto l'ultimo,ma non è male.

2:19 PM

 
Blogger Betta said...

E' vero,non è esattamente bello,a tratti mi ha fatto schifo,l'ho trovato esagerato,a volte gratuito. Però non l'ho mollato fino all'ultima pagina,ci ho pensato per giorni,e l'ho pure sognato. Quindi bello.

3:48 PM

 

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