12/8/09

aZ





..zapan ma allora volete la guerra?

E va bene, non tiratemi poi fuori la scusa che vi siete incastrati in qualche atollo del Pacifico e nessuno vi ha avvertito che la guerra era finita...non vi ascolterei...l'avete voluta voi...sono carino? Sono carino vero? Beh guardatemi bene zapan perchè Enola Gay a confronto vi sembrerà una passata di pettine sulle vostre testoline gialle...vi ho invitato io sul mio blog? No rispondetemi, tutti i miliardi che siete rispondetemi insieme, vi ho invitato io? No vero? E allora come la mettiamo zapan? Io non c'ero neanche nei tristi giorni per voi di Hiroshima e Nagasaki, ma vi dirò di più non c'era neanche l'autore della mia vita, il mì babbo per intenderci, sarebbe arrivato ben sette anni dopo, nel 52 capito zapan?
E allora cazzo volete da me, cos'è un volermi sollecitare a riprendere in mano il blog? No ma dico, che cazzo può fregarvene? Avrete ben altri problemi spero. Vi siete anche qualificati per i mondiali e non vi ha detto neanche così bene, non si può dire che vi sia capitato un girone facile...e allora zapan pensate a quello diocristo, non posso stare ogni due giorni a cancellare i vostri commenti pubblicitari che nemmeno apro più, ma non per pigrizia...anzi si per pigrizia...cazzi miei zapan, andate a imbrattare da un altra parte forza...in fila per due e pedalare...merda no in fila per due no che mi intasate la linea Gotica, facciamo in ordine sparso che è meglio, l'importante è che vi leviate dalle palle dai...

...e poi e poi, provate voi a resistere a quell'ondata di calore, a una chimica in rivolta e a tutto ciò che ne consegue in termini esistenziali...voi zapan, ma anche gli altri, fatevi bastare questa vita di piccoli piaceri rateizzati...vuoi mettere risorgere risorgere risorgere risorgere...

10/2/09

9/29/09





Avevo la bocca amara, l'alito cattivo; svegliarmi così mi mette di pessimo umore. Volevo aprire la finestra, ma mancava la maniglia; dai vetri vidi che nella strada non c'era un cane. Intorno a me neppure un ronzio. Mi attacco al campanello. Una bella infermiera sui sessanta:
" Dimmi caro? "
" Caffè, è possibile? E cambiare aria? "
" Penso tutti e due, chiedo al dottore ".
Fu di parola, tornò con caffè e maniglia.
" Qui sei come a casa tua: io sono al tuo servizio; il dottore è una persona squisita, ti troverai bene ".
" I convenevoli li risparmi per qualche imbecillotto rintronato da psicofarmaci. Sono qui perchè mio padre è pieno di soldi, altrimenti non sarei neppure in un ospedaletto da campo ".
" Primo: non ti hanno portato i carabinieri, nè la camicia di forza. Secondo: questo non è un ospedale, nè una clinica. Terzo: dato che hai accettato di farti ospitare, collaboriamo ".
" Collaboriamo ". Tesi la mano, la sua sparì nella mia.
" Questa si chiama " Casa aperta ", ce ne sono in tutta Europa, anche in America. Noi abbiamo un motto: " Qua non entrano persone ma situazioni ". Le persone all'interno, me, te, la cuoca, il portiere, il dottore, si sforzano, ognuna nei limiti delle proprie capacità, per risolvere queste " situazioni " che vanno da quelle paralizzanti come una Scolopendra a quelle eccitanti come un anfetamina. Tutto ok? "
" Okay! Però mi fa un pò specie questa " casa aperta ", aperta per entrare, visto che non ci sono maniglie per uscire...ma per alcuni ospiti...".
" Sono io la tua maniglia - e con voce di mamma - vorrei essere la maniglia che apre il tuo cuore, la tua mente...sono a tua disposizione, vogliamo fare quattro chiacchere? ".
I capelli bianchi erano mossi, puliti ordinati. Ispirava fiducia. " Mi apro " le risposi. Avevo voglia di confidarmi. " Ho le mie idee, solo che mi vogliono uscire dalla zucca e quando queste non sono conformi ai dettami generali, come tutte le idee non inquadrate, vengono considerate pericolose. Per dirti la verità...come ti chiami? "
" Tosca ".
" Non vedo l'ora di levarmi certe fisime dal capo, non è colpa mia se il mondo è pieno di rogne, non gliele risolverò certo io ".
" Purtroppo! ".
" Però, quando trovi un seguito, quando conquisti le platee...io posso permettermi di affittare sale per conferenze...quando hai un riscontro, ciò ti conforta, ti sprona ad andare avanti ".
" Eh si, quando siamo gratificati...".
" Dall'uomo potente all'uomo onnipotente, questo era il tema del mio ultimo dibattito ".
" Che vuol dire? ".
" Vuol dire che l'uomo ha raggiunto una potenza tale e una conoscenza che, per fare un raffronto, trova uguali nel Rinascimento con l'Arte e la Cultura Umanistica. Oggi l'uomo ha coscienza di questi valori raggiunti e, da alcuni, è intimorito, da altri affascinato: vedi l'arsenale bellico con il quale è possibile distruggere il globo, vedi le conquiste in campo medico come trapianti, genetica che fanno gridare al miracolo e, per ultima, la ricerca spaziale, in piena fibrillazione ".
Non avevo assunto la voce solenne riservata ad altro uditorio, nè la foga per altre platee, nè il lessico atto alla bisogna. Tosca sembrava affascinata, per questo non dovevo essere dispersivo, nè cattedratico, dovevo esemplificare e semplificare.
" Ti ho dato un infarinatura sull'uomo potente? ".
" Oh, si! Si ".
" Bene. Fin da sempre, ma anticamente c'erano fondate giustificazioni che chiameremo paura, ignoranza ecc. l'uomo ha trascurato una parte importante del suo cervello lasciandola atrofizzare. Solamente alcuni, durante i secoli, peraltro avversati spietatamente, hanno cercato di esplorare quelle facoltà e riappropriarsene ".
Tosca dava segni di leggero nervosismo, la tranquillizzai con un cenno di mano, presto sarei arrivato al dunque.
" Parlo di facoltà extrasensoriali con le quali la mente può inibire il nostro sistema nervoso e farci trascendere dalla nostra fisicità. Comprendi? ".
" Come quelli che camminano scalzi sui carboni ardenti senza bruciarsi i piedi? "
" Brava! Come quelli, ma c'è di più: in quella porzione di cervello ci sta tutto quello che va dalla magia all'occultismo, dalla parapsicologia all'ipnosi; una sfilza di parole che in noi evocano più che altro ciarlataneria e cialtroneria perchè l'ignoranza ci ha propinato in materia paura e soggezione. In verità molti truffatori si sono spacciati come panacea delle nostre ansie, dei nostri incubi, è l'ora di riprenderci quel puntino del cervello che sopiva e farci da noi le nostre " stregonerie " ".
Tosca era tutta mossettine e risolini, non capivo bene se aveva bisogno di andare al bagno, se si compiaceva con me o se era sintomo di una velata sfottitura. Non mi piacque. Assunsi un tono più grave.
" Avrai certo sentito parlare di bramanesimo, di buddismo, di meditazione, di concentrazione, di zen, di nirvana, di dottrine, di riti, di filosofie ascetiche, di sublimazione e...non me ne vengono più. Ecco, queste sono parole più serie, il cui significato ha illuminato fior di dottoroni. Lo sai cosa sono per me queste parole? Sono agopuntura delle nostre sindromi. Le risorse sono tutte nel nostro cervello, scoviamole, impadroniamocene e autocuriamoci. Se così l'uomo farà, diventerà onnipotente ".
L'accento della voce l'aveva scossa, fece bene a prendere la mia alzata di tono come un rimprovero. Non cincischiava più con le dita. Nei suoi occhi vidi confusione e preoccupazione, forse ero gia andato fuori dal seminato; avevo sentito qualche fitta, qua dietro dove ho una specie di chierica, però non mi ero accorto di non argomentare con logica le mie tesi. Le sue pupille erano dilatate, aveva gli occhi neri.
Da giovane doveva essere stata una bella bimba.
Mi sdraiai sul letto con le mani dietro la testa, le gambe distese e accavallate, era una posizione che mi rilassava. Si rilassò anche Tosca, influenzata dal mio umore; mi guardava con occhi dolcissimi e con la mano mi accarezzò il petto.
Negli ultimi tempi, sempre più frequentemente, ero colpito alla nuca da dolori forti e fulminei come scariche elettriche, e di elettricità doveva trattarsi, perchè simultaneamente percepivo ai lati degli occhi lo schiocco azzurrino di una scintilla. Tutto questo mi disturbava la memoria tanto da non raccapezzarmi più in quali discorsi ero incanalato.
" Pensa, Tosca, quante nozioni avevano da incamerare nella testa, meno di noi, gli uomini di qualche secolo fa. Senza televisione, senza telefono, senza computer, senza l'America! Era molto più piccolo il mondo, ma il cervello di quegli uomini pesava un chilo e due circa come il nostro e, scommetto, peserà così anche tra mille anni sopportando bene lo sviluppo esponenziale di un altra decina di secoli. Ti rendi conto di quali meravigliose capacità è dotato il cervello? Dunque, non portiamolo soltanto a spasso dentro questa scatoletta, stimoliamolo a dovere, ci darà l'onnipotenza ".
" Non ci avevo mai pensato! "
" Credi che io sia pericoloso? "
" Oh no! No, no nel modo più assoluto. Nessuno lo crede, altrimenti non saresti al quarto piano. I pericolosi sono ai piani inferiori con inferriate alle imposte; tu per me hai del genio, penso proprio che tu sia un genio, devi solo mettere un pò d'ordine alle tue intuizioni ".
Le presi la mano e gliela baciai. Si ritirò arrossendo come l'avessi baciata sulla bocca. Mi passò dolcissimamente la mano tra i capelli. Mi alzai in piedi. Come era piccola accanto a me! Il sole si era piazzato in mezzo alla finestra e ci spiava senza ritegno con l'occhio di Moloc.
" Voglio andare nel sole - dissi - voglio raggiungere la levitazione ". Le misi il braccio sulle spalle e la condussi davanti alla finestra spalancata.
Era docile come una nonnina col nipotino. Aspirai con forza l'aria che sapeva di zolfo. Chiusi gli occhi; anche Tosca li chiuse.
Incredibile! Incredibile! Nonostante i suoi quaranta chili, nonostante il mio slancio, si schiantò sull'asfalto con un tonfo sordo come un sacco di farina.

5/25/09






...il problema delle storie che si leggono nei romanzi e che si vedono anche sullo schermo è che sono merda. L' origine del problema è la totale mancanza di realismo. Il realismo. Vi siete mai soffermati a riflettere che ogni storia, per quanto assurda, ha una sua ragione di essere? Un suo ordine interno? Il mondo non funziona mica così. Il mondo non funziona per ragioni di essere e ordini interni. Se lo abbandonaste a se stesso, il mondo in cui vivete precipiterebbe nel casino più assoluto. E così sarebbe anche per il mondo in cui non vivete. Ogni cosa tende al disordine, è una legge di natura. Prendete voi stessi per esempio. Voi vivete. E' un fatto. Non si può negarlo. Nondimeno è un fatto insolito. Rispetto a quanto succede in migliaia di altre galassie e centinaia di migliaia di altri pianeti, nulla è statisticamente più improbabile e inverosimile del fatto che voi vivete. Diciamo le cose come stanno, voi non dovreste essere vivi. D'altro canto è molto probabile che voi non la vediate alla stessa maniera perchè voi siete proprio il tipo di persone capaci di pensare che hanno tutto il diritto di essere vive. Ciò vi rende sospetti, oltre che improbabili e inverosimili. C'è infatti qualcosa di più sospetto di una improbabilità che accampa diritti? Perchè mai vivete?, mi domando. Cosa ci state a fare, voi, in questo mondo, con la vostra voglia di vivere? Perchè vi dannate a turbare il caos generale? Cosa avete in mente? Qual'è il vostro piano? Ammetterete che a considerare la questione con un po di realismo, con un po di vero realismo cioè, di voi c'è poco da fidarsi. Volete essere liberi, aspirate alla felicità, cercate non sapete nemmeno voi cosa. Cose che non potete avere, cose che sapete benissimo di non poter mai avere. Ma non solo. Vi rifiutate pure. Nel senso che rifiutate voi stessi. Agite contro il vostro interesse. Vi fate prendere dall'ansia, date di matto, siete capaci di mandare tutto a puttane per un nonnulla. E siccome siete anche inguaribili teste di cazzo, ciechi come talpe e più ostinati dei muli, fate in modo di darvi una parvenza di regolata. Vi affidate a invenzioni che non stanno nè in cielo nè in terra. Roba astratta che non si è mai vista in natura. Leggi, stati di diritto, ordini costituiti. Codici di comportamento e codici morali. Sensi comuni e significati. L'economia di mercato.

A guardarvi da qui, somigliate tutti, chi più chi meno, a una ragazza che da qualche tempo se ne va in giro per le strade del paese lamentandosi che questo mondo è una gabbia di matti e che non può essere reale. Forse a qualcuno di voi sarà capitato di incontrarla. In genere indossa una maglietta con su strane geometrie a colori fluorescenti, una minigonna da peccato carnale e una piccola cavigliera alla caviglia destra. Ha sempre un aria scoglionata oppure svagata, a seconda dei casi. Ha capelli castani traslucidi come seta, occhi tra il serpente e il cerbiatto e un corpo che volteggia. Non passa inosservata. Il tipo che se la vedi, come niente t'innamori. Si chiama...si chiama...ovviamente non è in grado di dire come si chiami veramente nè cosa sia questa realtà dalla quale pretende di essere sbucata. Non se lo ricorda più. Ricorda solo di aver buttato al vento tutto ciò che è sempre stata. Come vedete ci sono tutti i presupposti per affermare che la sua indole è molto affine alla pazzia. Forse è una specie di aliena caduta dallo spazio, chissà. Pazza o aliena che sia, resta il fatto che voi le somigliate, e sapete perchè? Perchè ha gettato al vento se stessa per timore di sbiadire nella consuetudine di una vita normale, non voleva diventare una donna infelice con le vene che affiorano nelle gambe, i fianchi appesantiti e il rimpianto di non essere stata abbastanza folle quando era ancora giovane e poteva. Perchè voleva una vita elettrizzante, diversa. Perchè si vive una volta sola. Per la vostra voglia di vivere del cazzo. Voleva un altra vita e adesso si lamenta di aver perso quella che aveva. Voleva fuggire da casa e adesso piange perchè non sa più come tornarci. Il vostro ritratto sputato. Mai che vi vada bene qualcosa. Quand'è che vi metterete in testa che il Karma va preso per quello che è? Perchè imparare a camminare sull'acqua quando per andare dall'altra parte del lago potete prendere una comodissima barca? Voi credete di non essere come lei...credete di essere persone con la testa sulle spalle. Credete. Ma in realtà siete esattamente come lei. Voi non siete voi. Voi non dovreste nemmeno essere vivi, figurarsi se siete voi.

...eh si..e sempre su di lei, una lei qualunque, una lei che potresti essere tu, cazzo ne so...beh non certo la mia lei che am0 con tutto me stesso e che aleggia al di sopra anche in questo momento...ma una lei...era forse stata una di quelle ragazze che si innamorano di chi non le ama, di quei conoscitori dell'animo femminile che sanno degnarti di uno sguardo solo quando devono maltrattarti o darti della puttana? E lei, aveva mai spezzato il cuore a qualcuno? Detestava per caso che le toccassero le ascelle? Teneva un diario? Le piaceva fare strani giochetti o era invece un inguaribile romantica cui sfuggiva tutto di mano perchè passava la vita a sognare? E se era una sognatrice, cos'è che sognava? Di essere piccola come un batterio o di vivere una vita semplice tipo sesso, droga e rock & roll? E a proposito di tipi, lei che tipo era? Un aspirante depressa o il tipo solare? Qual'era stato il suo posto nel mondo? Credeva nel lavoro? Si sentiva realizzata? Aveva ambizioni o le bastava dormire dietro la scrivania di un ufficio? Era una mangiatrice di uomini freelance? Modella, cassiera o stronza a tempo pieno? Cos'è che più la intristiva? Gli zoo o gli animali da circo? Le distanze o le bollette del telefono? La chiusura mentale o i canarini in gabbia? Le cose che non capiva o quelle che capiva troppo? La gente o i parchimetri? Tutto o niente? E cosa faceva nel tempo libero? Quanto adorava gli inaspettati momenti di silenzio assoluto? Si era mai ficcata un vibratore nella figa? Quante volte aveva scopato? Con quanti aveva scopato? A chi l'aveva data la prima volta? A che età? E che età aveva adesso? E com'era sua madre? E com'era suo padre? L'aveva mai molestata? Cos'è che le faceva perdere la testa? Una bella voce? Le paroline dolci? L'odore del sudore? Un bacio sul collo al momento giusto? Le cicatrici? I posti strani? I naziskin? I giocatori di frisbee? E quanto la scombussolavano quei cinque giorni al mese in cui le toccava sanguinare? E quanto la scombussolava la vita nel suo complesso quando nei giorni senza niente di speciale l'immagine di sè che le capitava di incontrare riflessa in una vetrina la fissava con uno sguardo pieno di incognite?

10/26/08

- Che fai in questo momento? - Eh? Io? -

















Il fenomeno degli ultimi tempi ( feisbuc chiaramente ) si presta a tante e tali considerazioni che non basterebbe un libro di svariate decine di pagine per contenerle tutte e sviscerare il discorso nei suoi tantissimi aspetti, belli e brutti ci mancherebbe ( ammesso che in questo caso possano avere un senso le categorie di bello e di brutto ), va da se che la cosa dovrebbe essere analizzata al di là del bene e del male, in modo neutro. Anche perchè per quanto mi riguarda mi trovo curiosamente a essere d'accordo sia con quelli che sostengono che feisbuc sia un emerita stronzata e sia con quelli che lo ritengono a modo suo utile e divertente.

(...mi contraddico? Ebbene sì, mi contraddico. Sono spazioso, contengo moltitudini - Walt Whitman )


Proprio per non affrontare la questione da questo lato, cioè cercando di definire il fenomeno in termini etici o morali, o semplicemente estetici, che tanto non nè caveremo il proverbiale ragno dal buco anche volendo ( ...poi sta cosa del ragno dal buco dovrò farmela spiegare prima o poi...che cazzo di detto è? ), prendiamola sul ridere: ho trovato questa cosa molto simpatica che trascrivo...dov'è che l'ho trovata?...ah....ehm su feisbuc...appunto.


" Questo post è dedicato a:

quelli che anche io tra messenger e Facebook oggi non ho concluso un cazzo...

quelli che perdono una marea di tempo non andando a concludere niente

quelli che non pensano al futuro ma pensano alla foto da mettere sul profilo

quelli che cominciano con: "come stai? bene bene, tu? che hai fatto ieri?"

quelli che perdono una notte di sonno per scrivere ad una persona che è dall'altra parte del mondo e che probabilmente non vedranno mai

quelli che non possono vivere senza le emoticon

quelli che non possono vivere senza i vari lol,rotfl etc

quelli che guardano le foto degli amici degli amici per vedere se li conoscono

quelli che " ce l'hai feisbuc? "

quelli che quando fanno una cosa già stanno pensando di fare la foto per pubblicarla

quelli che sognano di fare gruppi da 100.000 persone ed invitarli ad una festa a casa del loro nemico

quelli che quando cade la connessione è come se gli fosse finita la dose

quelli che mentre viaggiano in pullman pensano ai nomi e cognomi ( che non vengono mai in mente ) di qualcuno conosciuto nel corso della vita per cercarli su facebook

quelli che ricominciano con l'elenco dei nomi e cognomi per vedere se nel frattempo si sono iscritti

quelli che " si do solo una sbirciatina, tanto rimango invisibile " e poi stanno tre ore a scrivere sulle bacheche

quelli che non solo facebook e messenger, ma anche badoo, myspace, hi5, linkedln...

quelli che la vecchia agenda di carta la spulciano solo per vedere se qualcuno sta su fb

quelli che usano facebook per controllare le mosse dei/delle propri/e ragazzi/e, ex, amici e che sono sempre pronti a farsi gli affari degli altri..

quelli che oggi non accedo nemmeno una volta, seeeeeee

quelli che se mi pubblicano con un altro tag mi cancello

quelli che si cancellano il profilo ed il giorno dopo lo ricreano

quelli che non ti chiedono più il numero ma direttamente la mail

quelli che " ma chi cazzo è questo qua? " e poi lo aggiungono lo stesso

quelli che ;-) >:-E %-) :-& :-)) :-( ;-) non sono solo parentesi e punti

quelli che oramai fanno gli auguri di compleanno a tutti i loro i amici...che hanno feisbuk

quelli che vaffanculo che costa 500 euro mi compro l'aifon così posso connettermi anche dal bar

quelli che la sera nei locali cercano di individuare gli sconosciuti amici di facebook visti solo in foto e poi commentano " questo è xxx di facebook!! "

quelli che sono diventati super esperti ad iconizzare tutte le schede aperte quando si appropinqua il capo... per poi riaprirle

quelli che si ritrovano perfettamente in queste descrizioni e pensano:" si, ma io un pò di più degli altri.."

quelli che il collega vicino li odia perchè li vede sempre a cazzeggiare e lui no... o forse si... ce l'ha pure lui facebook, ma non lo aggiungo

quelli che chattano col collega che sta nella scrivania di fronte

quelli che..." è un vizio di famiglia, persino mio padre si è iscritto, aiutoooooo!!!! "

quelli che ...dai dieci minuti..controllo chi c'è in linea e poi mi metto a studiare...e passano le ore..

quelli che si iscrivono a facebook " solo per tenersi in contatto con i pochi amici stranieri " e poi finiscono col chattare in dialetto con i propri compaesani

quelli che con la scusa di tenersi in contatto con gli amici lontani sono perennemente collegati!!

quelli che se non esistessero msn facebook e tutto il resto .....avrebbero già 5 lauree

quelli che chattano tra un file in excel e l'altro cercando di non fare troppo rumore con i tasti per non essere sentiti dal capo "



...e via dicendo insomma...

9/23/08

9/15/08

21.2.1962 - 12.9.2008






“ La persona che ha una così detta « depressione psicotica » e cerca di uccidersi non lo fa aperte le virgolette « per sfiducia » o per qualche altra convinzione astratta che il dare e avere nella vita non sono in pari. E sicuramente non lo fa perché improvvisamente la morte comincia a sembrarle attraente. La persona in cui l’invisibile agonia della Cosa raggiunge un livello insopportabile si ucciderà proprio come una persona intrappolata si butterà da un palazzo in fiamme. Non vi sbagliate sulle persone che si buttano dalle finestre in fiamme ”

David Foster Wallace, Infinite Jest, Einaudi 2006



Wallace si è impiccato tre giorni fa nella sua casa in California.
Aveva 46 anni.