9/19/07

Pour parler...




Ma si valà...buttiamole giu due stronzate sul fenomeno Grillo, se non altro perchè negli ultimi giorni non si parla d'altro, sia mai che ci tiriamo indietro proprio su queste cose così sfacciatamente nazionalpopolari che sembrano dover cambiare il destino di ogni singolo individuo....serve a niente tenersi fuori dalla mischia, orsù dunque, diciamo la nostra:

...alùr, premesso che a me Beppe Grillo sta simpatico da sempre, premesso anche che nella maggior parte dei casi trovo le sue rivendicazioni politiche abbastanza assennate, fondamentalmente giuste, magari delle volte risultano eccessivamente semplicistiche ma a ben vedere si tratta di cose in larga parte condivisibili, premesso tutto ciò a me il fenomeno Grillo non suscita nè particolare interesse e nè, tanto meno, uno stimolo al coinvolgimento, anzi se proprio devo dirla tutta penso che sia un pessimo segnale tutto l'anbaradan che si è scatenato recentemente intorno alla vicenda.
Se da un lato infatti si potrebbe pensare che la qualità di una democrazia è proporzionale al livello di partecipazione collettiva, concetto sacrosanto, dall'altro non si può non constatare come dietro il fenomeno Grillo si intravedono, piuttosto nitidi, i caratteri del più bieco qualunquismo italiota.
La politica è si una cosa tendenzialmente zozza ( primo comandamento del Grillo-pensiero ), ma è anche una cosa terribilmente seria.
Ci sarebbero tante cose da dire se si dovesse affrontare l'argomento con piglio sociologico, e ancor di più se ci si volesse addentrare nei meandri della psicologia di massa, ma è gia stato detto praticamente di tutto e di più in questi giorni e a poco servirebbe aggiungerne, faccio solo un osservazione personale: anche a Nuoro si è tenuto il Vaffanculo - Day, c'è stata anche una partecipazione piuttosto numerosa, quello che non ho potuto fare a meno di notare è che buona parte delle persone che conoscevo, e che partecipavano attivamente, non si erano mai prima di allora interessate minimamente alla politica se non nelle rare e volatili chiacchere da bar. Si potrebbe chiaramente obbiettare che c'è sempre un buon momento per iniziare, e in linea di massima potrei anche essere d'accordo, però...però...mi spiego...e provo a essere il più terra terra possibile: uno che ignora completamente i meccanismi della politica, che ha un concetto approssimativo della gestione della cosa pubblica, del funzionamento democratico ( perchè legittimamente o meno non se n'è mai interessato, l'ha sempre trovata una cosa noiosa, a mala pena comprensibile ), inizia a essere sensibile ai messaggi di Grillo proprio perchè esprimono una nettezza e una semplicità disarmanti, ma non per questo il messaggio di Grillo si trasforma automaticamente in verbo: dire la tipica frase, cardine del " grillismo " che vuole " I politici tutti ladri " è, nell'ordine: a) Un aberrazione della ragione, b) falso e sciocco, c) Un inno al più banale qualunquismo della serie " Oh signora mia in che tempi viviamo "....e proprio in virtù della facilità del messaggio fondante del Grillo-pensiero, del suo richiamo ai bassi istinti, della sua portata trasversale, della sua banalità in definitiva, che la presa sulle masse è notevole, proprio per questa sua conclamata faciloneria la ggente, sempre un po pigra in quanto ggente, accorre numerosa e inferocita...l'indignazione un tanto al kilo è una merce che si vende sempre bene.
Noi, si sa, siamo un popolo strano, abbiamo un feeling particolare con i profeti di sventura, siamo rimasti per vent'anni davanti a un balcone ad ascoltare i deliri di un folle e ad applaudire entusiasti, e nel giro di un amen l'abbiamo rinnegato quando non era più conveniente applaudire, è triste ma è così, man mano che il potere di Mussolini calava l'Italia si riscopriva partigiana quanto ventiquattro ore prima era stata obbedientemente fascista...voltagabbana? No macchè...
E ora siamo là soggiogati dall'anti-politica pur non avendo magari mai ben compreso la politica, pur non avendola mai minimamente frequentata.
Ed è per questo che diffido di Grillo ma sopratutto dei grillini.

63 Comments:

Blogger dariedda said...

sono inlarga parte d'accordo con te. Penso anche però che Grillo abbia avuto il merito di fare populismo al posto di chi dovrebbe farlo, ovvero il giornalismo. Mi spiego. In Italia è totalmente assente il giornalismo populista nel senso nobile del termine e non spregiativo.
Il populismo ovvero letteralmente la "rappresentazione idealizzata del popolo in quanto considerato come depositario di valori etici e sociali" non trova spazio nei giornali italiani tutti piegati su loro stessi in un mero esercizio di chiachiericcio che il più delle volte asseconda il potere costituito. Non c'è un solo giornale uno solo che con coraggio sputtani lo scandalo italiano facendo populismo ovvero interpretando realmente quello che le persone pensano e si dicono tutti i giorni sulla metro, dal fruttivendolo o al bar. Non voglio dire che in Italia non esiste un giornalismo valido e ddegno di questo nomema quasi. In altri paesi e al volo mi viene in mente l'America e l'Inghilterra per dire, se un deputato va a battone esniffa cocaina i giornali lo fanno a pezzi finchè non si dimette com'è giusto che sia. Se un ministro della repubblica usa l'aereo ministeriale con il figlio per andare a vedere il granpremio viene sputtanato fino alle dimissioni. Se un giornalista coraggioso fa un reportage sugli immobili comprati a prezzi irrisori dai politici i giornali non mollano un argomento tanto scottante dopo due giorni.
Ecco Grillo secondo me, con tutti i limiti del caso, ha il merito di fare populismo positivo.

11:02 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Oddio il giornalismo di inchiesta anche sugli scandali della politica in Italia esiste, Travaglio è forse l'esempio più significativo ma non è il solo, purtroppo nella maggior parte dei casi segue la logica del fuoco incrociato, e cioè i giornali di sinistra sparano a zero sui politici di destra e viceversa quelli di destra non perdono occasione per attaccare i politici di sinistra. Il problema in questo caso è l'obiettività al di là delle reciproche appartenenze di casta. Faccio un esempio: se il deputato Mele, Udc, va a mignotte strafatto di coca i vari giornali Repubblica, Unità e Liberazione non mancheranno di farlo notare e costruirci sopra un acceso dibattito su moralità e politica, allo stesso modo se il presidente del senato Marini, area centrosinistra, abita una bellissima casa nel centro di Roma e paga un affitto irrisorio oppure l'ha comprata per un prezzo ridicolo che un comune mortale non si sognerebbe mai possiamo star certi che quotidiani come Il Giornale, Libero o Il Foglio camperanno minimo una settimana dalla notizia. Faccio questi due esempi perchè corrispondono a quello che è realmente avvenuto in tempi recenti. Il fatto è che, a differenza di paesi come Stati Uniti o Inghilterra, malgrado gli scandali ai suddetti politici non passa neanche per l'anticamera del cervello l'idea di rassegnare le dimissioni.

Az

11:36 AM

 
Blogger dariedda said...

purtroppo un Travaglio non basta da solo e francamente io non vedo tutto questo gran giornalismo di inchiesta. Se compri l'europeo di vent'anni fa leggevi firme di spessore e giornalismo di altissimo livello.
Hai ragione a dire che poi alla fine si sparano contro vicendevolmente, è questo la cosa scandalosa. Poi vabbè che in italia non si ritenga necessario dimettersi in caso di scandali come quelli citati è a dir poco agghiacciante. Non c'è coscienza, non c'è.

11:54 AM

 
Blogger dariedda said...

e comunque dai, ieri ho visto santoro che riproponeva pezzi di grillo. Come si fa a dargli torto?
dice cose largamente condivisibili.
Dire che i politici son tutti ladri è sicuramente un'esagerazione però apri il giornale e francamente non trovi elementi in controprova: oggi per esempio il governatore della liguria contromano mostra il tesserino e se ne va tranquillo.
A noi cosa avrebbero fatto? E anche il baraccone a sinistra, la storia delle intercettazioni. Dai! hanno fatto della giustizia la loro bandiera e poi si rifiutano di dar via alla forleo. E così via. Di tutte le promesse in programma nemmeno una ne hanno fatto. Nemmeno l'abolizione delle leggi vergogna! eddai! Ieri Travaglio, il grande (ce ne fossero di più come li) ha detto come sempre un sacco di cose giuste. Mastella...MASTELLA! porca miseria!
mastella mi fa venire le bolle sulla faccia guarda...

12:21 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Dice az: "Oddio il giornalismo di inchiesta anche sugli scandali della politica in Italia esiste, Travaglio è forse l'esempio più significativo..."

E però Travaglio era sul palco alla manifestazione di Grillo.
Ci sono molti buoni spunti nel tuo intervento, caro Toti, ma anche qualcosa che non capisco, quando parli della gente ("la ggente") che non capisce i meccanismi della politica e che improvvisamente partecipa così numerosa a una manifestazione politica. Ci si dovrebbe interrogare proprio su questo, sul fatto che la classe politica (soprattutto la sinistra) non sia stata capace (lei, la politica! che dovrebbe essere maestra in questo) di leggere e capire i meccanismi che hanmno fatto montare la disaffezione e il vuoto. Mi lascia stupeffatto certa spocchiosità della sinistra che liquida così facilmente la piazza. anche perché il fenomeno Grillo è nato e cresciuto attraverso il canale della rete, attraverso una comunicazione e una discussione che ha sostituito o che cerca di riempire i vuoti lasciati dai partiti e dall'informazione scandalosamente falsata che abbiamo in Italia. Noi stessi, ora, ne stiamo discutendo qui, anziché in una sezione di partito. E bada, credo che la gente che ha riempito le piazze l'otto di settembre sia per la stragrande maggioranza gente che ha votato a sinistra: vogliamo dire che l'elettorato di sinistra è qualunquista? Diciamolo pure, ma prendiamone atto, una volta per tutte. Io non credo che sia così , penso piuttosto che il malessere che ci opprime debba trovare uno sfogo. io, di questa politica che affronta così i problemi del lavoro, che fa dei lavavetri il problema più serio della sicurezza, che offre questo indecente spettacolo sulla Rai...non ne posso più. e mi viene voglia di dire affanculo a tutto.
Poi mi rimane qualche margine di dubbio (proprio in virtù di qualche insegnamento delle sezioni del PCI) e penso anche che la facile illusione del "grillismo" possa essere altrettanto pericolosa.

bobboti

7:32 AM

 
Blogger GPZ said...

Caro Toti ringrazio Grillo semplicemente per il fatto che è riuscito a dare voce a gente come me che non ne può più di questi politici e del loro farneticre. Io non sono d'accordo sulla proposta fatta da Grillo e non sono andato in piazza l'8 settembre semplicemnte perchè ero ad un matrimonio. Ma pur non firmando sarei andato in piazza per fare numero. Per espirmere il mio dissenso. Come potrei se no dire a questi politici, che ho votato ma direi a tutti, che sono stufo del loro atteggiamento. Della loro arroganza e presunzione. Io ho deciso di non votare, di astenermi per le prossime elezioni. Non intendo votare più il 'meno peggio'.
Io non penso che Grillo faccia qualunquismo. E che nemmeno le persone che sono scese in piazza siano qualunquiste e poco interessate alla politica. Sai perchè? Perchè il tutto è nato attraverso internet e i blog. Strumenti usati da persone con cultura medio alta e non dalla casalinga di Voghera.
In piazza c'erano semplicemente una marea di giovani, quelli che stanno subendo di più delle scelte della classe politica. I lavoro Cristo. Manca il lavoro, e se si lavora si viene sfruttati.
Per me un bravo politico può stare in parlamento a vita se lavora bene. Ma se mi si viene a dire continuamente di fare sacrifici per risanare e poi quelle stesse persone ampliano il loro ventaglio di privilegi, soprattutto economici. Bè, qaulunquismo o no, io mi incazzo.
Non parliamo poi della RAI, dei delinquenti in parlamento. Su via, ci sono troppe cose che non vanno e non solo nel partito di Berlusconi o nel centro destra.
I politici dopo Grillo si sono accorti che qualcuno si è rotto le palle. Ogni giorno al telegiornale ti dicono che fa Grillo.
Speriamo che le cose inizino a cambiare anche se dubito fortemente.

9:20 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Beh a parte che giornalisti validi che fanno inchieste valide ne esistono tanti oltre a Travaglio: Fabrizio Gatti, Peter Gomez, Riccardo Bocca, Oliviero Beha per citarne solo qualcuno, ma ce ne sono molti altri più che validi, questo per rispondere a una prima obiezione che è stata fatta.
Poi, io non ho dato torto a Grillo nell'insieme delle sue affermazioni, per quanto alcune, come quella che vuole il limite di una sola legislatura per i politici, siano, oltre che irreealizzabili, demagogiche e, lo ripeto, sommamente qualunquiste, come se la colpa di tutti i mali del paese ricada esclusivamente sulla classe politica e non sull'intera popolazione con i suoi usi e costumi da furbi individualisti quali siamo.
Io sono perfettamente d'accordo sul fatto che la classe politica, destra e sinistra con sfumature diverse, rappresenti pienamente l'elettorato di cui è espressione, così come non credo minimamente che la rete sia utilizzata prevalentemente da persone con una cultura medio alta, ma quando mai?!
Infine non mi sognerei mai di dire che la gente, i ggiovani in particolare, non ha motivo di protestare per la propria condizione precaria ( lavorativa e di fatto ), semplicemente ritengo che farlo attraverso le invettive di Grillo sia in molti casi uno slancio demagogico e qualunquista....non ci vuole un cazzo a declassare in un amen l'intera classe politica, sopratutto se fino al giorno prima non ci si è mai veramente interessati a quelle che sono le dinamiche della politica istituzionale, non la si è mai ben compresa e non ci si è mai soffermati abbastanza per disinteresse o menefreghismo.

Per rispondere a Bobboti: io non credo onestamente che la colpa del fatto che la gente eviti finchè possibile la politica politicante sia esclusivamente dei partiti o delle istituzioni, mi sembra un facile scaricabarile, ritengo invece che la responsabilità di questo stato di cose vada equamente divisa tra la suddetta gente e la classe politica che la rappresenta.

Az

10:35 AM

 
Anonymous Anonymous said...

C'è un articolo apparso su Carmilla ( forse il sito migliore dell'intera rete a parer mio ) che spiega, senz'altro meglio di come potrei farlo io, la contrarietà diffusa in certi ambienti dell'estrema sinistra riguardo al grillismo, lo copincollo:

Ne hanno parlato i tg. Due o trecento mila presenze in piazza a Bologna. Una rete satellitare dedicata, a seguire in diretta l’evento. Lui dirà dal suo blog di non essere stato considerato a sufficienza. Il suo pubblicò annuirà convinto. Quel che vogliono sentirsi dire. Ostracismo da casta.
Passare in rassegna i nomi dei panzoni della politica di professione. Metterli alla berlina e con ognuno procedere ad un sommario pelo e contropelo. Il salone di barbiere di Beppe Grillo piace. Affascina. Ingolosisce.

Basta vedere le immagini dei giovanotti in estasi. La generazione passiva, quella che – pur senza mai mettere piede in una sezione di partito – pretende di designare candidati e strategie; quella che definisce “corrotti” i dirigenti e “mafiosi” i sindacalisti, ma non ha tempo né fiato per approfondire le dinamiche; quella che giudica con l’accetta, senza il cruccio della partecipazione.
L’estasi dei volti dinanzi al patrono.
Romano, molto romano, nella sua magniloquenza da tribuno, il nuovo vate. Popolo plaudente.
Ma il “male assoluto” non è nelle proposte quanto nell’incapacità di sistematizzare, da parte nostra, una critica codificata. Comprensibile.
Lo sguardo di quelli che se parli di “qualunquismo”, di “neopopulismo”, di “demagogia”, rispondono come studenti dinanzi a una formula matematica. E, dopo aver scorso l’intero database, non vi trovano riferimenti plausibili. File not found. Il pericolo primo, il peccato originale della comunicazione: la mancanza d’abicì, d’educazione politica, l’anti-politica. Convertito in radicale rifiuto. Come certi single disperati che fanno di tutto per spacciare il loro status per libera scelta.
Noi temiamo l’antipolitica, come i Gremlins temono l’acqua piovana. Quell’impasto rudimentale di rancore, primordiale rivendicazione, frustrazione senza progetto che – volenti o nolenti – spalanca le porte al cesarismo, al bonapartismo, agli uomini della provvidenza, che spuntano dagli anfratti più reconditi (Grillo l’avevamo lasciato comico e per poco non lo ritroviamo santone di una setta elettoralmente vicina al 10%) per “guidare il malessere”. Verso un nuovo malessere, il malessere del populismo che si fa sistema. Quel che vogliono sentirsi dire.

Tre petizioni per leggi d’iniziativa popolare. Un fottio di firme.
“No ai 25 parlamentari condannati in Parlamento - Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale”.
Daniele Farina alla gogna come bombarolo, solo alfabeticamente citato prima di Previti e dopo altri dieci o dodici tangentisti, furbetti e camorristi. Solito urlo dalla folla. Nessun distinguo. La pia illusione che non sussistano contromosse possibili, che non esista una mafia bianca, pulita come un neonato nella nurcery. O la grande suggestione delle ricchezze innocenti, senza spargimento di sangue. Che queste non possano rappresentarsi a Montecitorio. Stereotipo da bettola.
“No ai parlamentari di professione da venti e trent'anni in Parlamento - Nessun cittadino italiano può essere eletto in Parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente”.
Come se la casta s’autoimponesse ad una massa stordita. Come se l’elettorato non fosse di suo, stordito. Come se la gioventù fosse un valore assoluto, certificabile. E la scarsa durata agli scranni una garanzia di qualità. Che tra certi vecchietti capaci e certi giovani d’aperitivo e cocaina, si debba per obolo anagrafico preferire i secondi. Scacciando dalla mente le clientele e il sadomasochismo: gli abitanti di Nusco che suffragano di voti De Mita, quelli di Ceppaloni che agghindano d’alloro Mastella, la gloria patria. Unica soluzione: il napalm. Altro che partecipazione popolare.
“No ai parlamentari scelti dai segretari di partito - I candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta”.
E allora che i Grilli qualunquisti prendano possesso dei partiti, li vivano, li destrutturino, li ricompongano come mattoncini Lego. Strappino dirigenze e posti-chiave. Tornino alla militanza, all’attivismo di strada. Nel nome di un progetto, e non di un tiramento.
Con quale voce in capitolo un partito – sebbene esangue – dovrebbe sottoporsi al giudizio della cittadinanza passiva quando la cittadinanza passiva fa di tutto per annichilire i partiti?
La mancanza di partecipazione privatizza la politica.
E difficilmente la causa del male può fungere da placebo del male stesso.

L’origine del qualunquismo grilliano è nelle domande che pesano: se nessuno rubasse (dinanzi a popoli barbari che percepiscono la ruberia come moralmente più grave dello stragismo), se il capitalismo scorresse fluido tra le dita di amministratori capaci ed etici... sarebbe questo un buon sistema nel quale vivere? E, nell’era del superpotere del capitale finanziario, un capitalismo retto da talebani della morale avrebbe le carte in regola di sfuggire ai crack, ai dissesti e ai disastri? Le carte in regola per evitare lo scempio e la rapina d’interi continenti? Ovviamente no. Tutt’al più si potrebbe ambire ad uno scempio eticamente guidato. Socialdemocraticamente (o corporativisticamente) moderato. Vi andrebbe bene, grilli?
Di fondo, nel popolo del V-day, vi è una sopravvalutazione della Politica, del Sistema Politico e della funzione parlamentare. I grigi funzionari presi a pomodori in faccia hanno di che goderne. Considerati come sono non semplici gestori di un sistema naturalmente ingestibile, ma attori di primo piano, determinanti, finanche creatori dello sviluppo. Semplicemente ridicolo. Offensivo, quando non tragicomico. Fumo negli occhi degli allocchi e dei neofiti. Ruffianeria a basso costo per orecchie predisposte. E ancora: frustrazione vissuta collettivamente, pericolosamente. Quel vago eppure percettibilissimo sentimento fisico di non contare nulla. Accompagnato da quel controcanto altrettanto fisico, percettibile e vago, che ti sussurra all’orecchio che anche in un mondo diverso da questo, completamente rovesciato (come le tasche dei malfattori), non conteresti nulla lo stesso. Certo, c’è la beatitudine dell’outing. Ma nulla di esaltante nell’andare a confessare in giro che polvere si era e polvere si è. Il qualunquismo è l’un, due, tre, stella! d’ogni agire politicamente orientato: tutti sono ladri! Tutti sono meschini! È giunto il tempo di dire basta! di farla finita con tutto e con ognuno!
Beppe Grillo parla a loro.
A questa umanità stanca. A questa umanità che delega e malsopporta, che ritiene l’appropriazione indebita più volgare della strage di Stato. A questa umanità rabbiosa, incapace di costruire valvole di sfogo. Se non l’urlo della disperazione, dell’impotenza. Grillo spara nel mucchio. Il Vaffanculo-Day. Per ricordare che dal 1943 non è cambiato niente. Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politici blindati nei palazzi immersi in problemi “culturali”.
L’antipolitica, le soluzioni facili e apparentemente definitive, lo sfogo senza sostanza, il vomito senza progettualità, non sono in nulla e per nulla assimilabili alla nostra lotta. il qualunquismo è un nemico, è bastione di classe, tanto più pericoloso quanto più solletica ed affascina la voglia di riscatto dei senza parte. Il qualunquismo è fascismo in potenza. Diffidiamone senza sorridere, giacché il sorriso sarebbe un primo riconoscimento che non ci va di fornire.

Az

10:43 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Ecco, io sposo parola per parola l'intero articolo riportato qua sopra, è esattamente quello che volevo dire io ieri ma che oggi è stato detto molto meglio di quanto ho fatto io. Credo sia l'articolo più illuminante, tra i tanti che ho letto, riguardo al fenomeno Grillo.

Az

10:50 AM

 
Anonymous Anonymous said...

E ancora, sempre su Carmilla, Valerio Evangelisti, una delle menti più lucide in circolazione, dice la sua sul grillismo:

Verso la fine dell'Ottocento Andrea Costa, il primo deputato socialista italiano, aveva vita difficile. A ogni fine di legislatura era costretto ad abbandonare l'Italia e a rifugiarsi in Francia, per non essere arrestato, tante erano le imputazioni che gravavano su di lui.
Per fortuna, sia subito prima che dopo il fascismo vennero introdotte garanzie che consentissero ai deputati di svolgere la loro attività, accogliendo un'istanza che proveniva soprattutto dalla sinistra. Che poi di quelle garanzie si sia fatto spesso cattivo uso è più che certo, tuttavia non mi sembra un buon motivo per tornare indietro.
Si dirà che Beppe Grillo non aveva certo in mente, nel proporre la non eleggibilità alle Camere dei condannati in via definitiva, l'Andrea Costa periodicamente latitante. No, però nel suo discorso a Bologna non ha esitato a mettere sullo stesso piano politici collusi con la mafia e un Daniele Farina , presentato come terrorista. Chi è Farina? E' uno dei fondatori storici del centro sociale Leoncavallo di Milano, destinatario, certo, di condanne definitive legate all'occupazione e alla difesa della struttura. A questo si riducono i suoi crimini. E' lecito compararlo a un mafioso qualsiasi?
Che la piazza reclami i suoi diritti è positivo. Che se ne serva a fini di generico "giustizialismo" non lo è, e rischia persino di risultare infame. Secondo la stampa locale, molti di coloro che hanno partecipato al V-Day abbracciavano un concetto astratto di "legalità", e dirigevano la loro ira, in egual misura, contro i politici come contro i lavavetri, i rom, i rumeni e gli altri bersagli dei sindaci di Bologna, Verona, Firenze, i comuni del Pavese ecc. (volutamente, e provocatoriamente, li metto tutti assieme).
Bisogna stare attenti a chi si riempie la bocca del termine "legalità" e, rimboccate le maniche della camicia, arringa le folle. Mica sempre è un "progressista". Grillo a volte lo è, altre volte somiglia a un puro forcaiolo, come si vede vagando sul suo sito. Se fosse per il suo più compassato collega, Marco Travaglio, Adriano Sofri sarebbe ancora dentro (lo dice uno che detesta Sofri), e forse lo sarebbe stato anche Andrea Costa fino alla fine dei suoi giorni. Quanto a Gian Antonio Stella, autore del libro La casta cui sembrano ispirarsi i grillisti, è autore di articoli sul "bolivarismo venezuelano" - lo dico per Pulsinelli, che vive laggiù - grondanti odio.
Eugenio Scalfari e Giovanni Sartori esagerano certamente, e in maniera interessata, quando vedono dietro Grillo il supposto pericolo di un fascismo di ritorno. Però evitiamo di enfatizzare la lucidità politica di un attore che, in nome di uno slogan vecchio come il cucco ("la politica è sporca, facciamo pulizia"), sembra sollecitare, certo in buona fede, i più bassi istinti della massa quanto Berlusconi.
Prima e seconda Repubblica sono finite malissimo, c'è bisogno di una terza? In quanto a democrazia diretta, personalmente mi auguro qualcosa di meglio.

Az

10:54 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Bello, intendevo questo tempo fa parlando di un certo tipo di empatia: quando avviene che ciò che leggi delle analisi di un altro corrisponde esattamente a quello che tu gia pensavi, attenzione, non quando ti formi un idea sulla base delle altrui analisi bensì quando le altrui analisi corrispondono a quello che anche tu di tuo avevi formulato, solo espresso un tantino meglio in questo caso. Ho letto oggi gli articoli su Carmilla e rispecchiano alla perfezione quello che era mia intenzione esprimere nel post di ieri, spero che siano servite a rendere il concetto più chiaro.

Az

10:59 AM

 
Anonymous Anonymous said...

uff che noia e che barba

11:10 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Abbiamo anche i nani e le ballerine...se aspetti un attimo...

Az

11:14 AM

 
Blogger seserla said...

“No ai 25 parlamentari condannati in Parlamento - Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale”.

aspetta toti..sai come la penso su grillo ne ho scritto tempo fa, ma a cesare quel che è di cesare.
la proposta di grillo non è così netta e recita così (peraltro c'è già un articolo uguale nel nostro odiato codice penale):
Articolo 1. Ulteriori cause di ineleggibilità.
1. All’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361 è aggiunto il seguente comma:
« Non sono eleggibili coloro che sono stati eletti per due volte all’ufficio di membro del Parlamento. ».
2. Dopo l’articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361 è aggiunto il seguente articolo: « 10-bis. Non possono essere candidati alle elezioni coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva per reato non colposo ovvero a pena detentiva superiore a mesi 10 e giorni 20 di reclusione per reato colposo. La sentenza che applica la pena su richiesta delle parti, ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale, è equiparata alla sentenza di condanna. L’ineleggibilità prevista dal presente articolo è perpetua. ».
3. All’articolo 5 del decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, le parole « 9 e 10 » sono sostituite con le seguenti: « 9, 10 e 10-bis. ».

Articolo 2. Sospensione e decadenza dall’ufficio di parlamentare.
1. Sono sospesi dall’ufficio, con delibera della Camera di appartenenza, i membri che hanno riportato, anche precedentemente alla proclamazione dell’elezione, una condanna non definitiva per reato non colposo ovvero a pena detentiva superiore a mesi 10 e giorni 20 di reclusione per reato colposo. La sospensione cessa automaticamente in caso di successiva assoluzione dell’imputato.
2. Le cause di ineleggibilità indicate negli articoli 7, 8, 9, 10 e 10-bis del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, sopravvenute o rilevate successivamente alla proclamazione dell’eletto, comportano, rispettivamente, la decadenza o l’annullamento della convalida dell’elezione con delibera della Camera di appartenenza.
3. La sentenza di condanna che produce gli effetti indicati nei commi 1 e 2, pronunciata nei confronti di un membro del Parlamento, è comunicata dal Pubblico Ministero al Presidente della Repubblica.
4. Il Presidente della Repubblica, con messaggio motivato, invita la Camera di appartenenza del parlamentare a deliberare ai sensi dei commi 1 e 2.
5. Il Presidente della Repubblica può, ai sensi dell’art. 88 della Costituzione della Repubblica, sciogliere la Camera che omette di deliberare entro trenta giorni dal ricevimento del messaggio di cui al comma precedente.
ora:
1) quanto alla retroattività dubbi costituzionali 1 o 2 ma superabili.
2) quanto al c. 5 dell'art. 2 della legge di grillo..beh questa costituisce un abuso delle qualità del Pr. della Repubblica, la costituzione pone limiti severi ai poteri del Pr. d. Rep. e poi per costituzione solo una legge costituzionale può modificare la Costituzione (pardon il gioco di parole)e grillo ha qualcosina da imparare sul nostro ordinamento....

11:27 AM

 
Blogger GPZ said...

Appena ho un secondo di tempo proseguo ella discussione.

Cia

11:32 AM

 
Anonymous Anonymous said...

:-) se mi servisse un avvocato, cosa da non escludere, ti cerco sicuramente...fammi capire: il limite di una legislatura è legato al discorso dei carichi penali pendenti oppure lui propone il limite anche per chi non ha mai avuto problemi con la giustizia?...questo mi sfugge e non è poco importante, perchè se fosse valida la seconda ipotesi non avrebbero potuto far carriera neanche gente come De Gasperi, Togliatti o Berlinguer....

Az

11:33 AM

 
Blogger GPZ said...

Lui dice una cosa che non condivido.
Il limite dei due anni è per tutti, immacolati e 'delinquenti'.
Io sono per la meritocrazia, mi sembra giusto che chi lavora bene è giusto che venga premiato e riconfermato. Ma chi non fa è bene che vada a casa.
Negli ultimi dieci anni abbiamo avuto al potere, chi più chi meno, entrambi gli schieramenti. Mi pare che molti problemi non si siano risolti.
Non chiedo miracoli ma un semplice tentativo perchè vengano risolti alcuni dei problemi più gravi.
LAvoro! LAvoro! LAvoro!
Hai sentito ieri da Santoro Travaglio?
Bè ha detto quello che io penso.
Fenomeno Grillo. Smettiamola di chiamarlo così. E' solo un comico, ma tante persone sono scese in piazza.
Si vuole sminuire la cosa? Dire che queste persone fino a ieri non si interessavano di politica (le avete intervistate?). Ok. Ma sono elettori. E se queste persone fossero state presenti ad una manifestazione di Forza Italia, o Pds, o chichessia, sui giornali avresti letto: successo di persone alla manifestazione xyz. Un milione per gli organizzatori, 300000 per la questura.

12:15 PM

 
Blogger GPZ said...

Internet in Italia

12:33 PM

 
Anonymous Anonymous said...

Suvvia nessuno ha negato il successo della manifestazione, lo si definisce fenomeno proprio perchè ha avuto un successo mediatico enorme, un grande impatto sull'opinione pubblica, permettimi ma il discorso è un po più complesso, non ha molto senso neanche la domanda se qualcuno ha intervistato la massa di manifestanti sui loro precedenti interessi politici, ma dal tono generico e demagogico, a tratti forcaiolo, qualunquista, permeato di una retorica da bassi istinti, da messaggi e slogan in molti casi disarmanti nella loro banalità populista, nella loro utopistica semplicità...tutto questo autorizza me, così come le persone che hanno scritto gli articoli su Carmilla e molti altri, a pensare la massa dei più ricettivi al grillismo come persone che masticano la politica secondo schemi inutilizzabili nella realtà pratica, un approccio da parte loro che è più di pancia che di testa...ho fatto l'esempio personale di svariate persone che conosco e che hanno partecipato alla cosa che si riempiono la bocca di vaffanculo a tizio e caio indistintamente senza sapere minimamente chi fossero tizio e caio e cosa in realtà avessero fatto, al di la di una generica quanto inutile infarinatura....è chiaro che la società non funziona, la politica è quello che è, il lavoro manca e tutti chi più chi meno ne siamo consapevoli...ma pensassero molte persone a capire realmente i meccanismi della " cosa pubblica " e eventualmente a formulare alternative credibili con la propria testa, piuttosto che aspettare l'imboccata del Grillo di turno per condividere la frustrazione collettivamente e scendere in piazza a gridare vaffanculo....cosa tutto sommato relativamente semplice e immagino appagante per chi l'ha gridato in coro...mi rendo conto che è un po più impegnativo informarsi, ragionare esclusivamente con la propria testolina e agire di conseguenza...

Az

12:46 PM

 
Anonymous Anonymous said...

Eheheh Gp perchè hai postato le statistiche degli utenti internet?
A parte il fatto che là si parla di livello di scolarizzazione e non di livello culturale, almeno così mi pare, ma sarebbe comunque irrilevante rispetto al discorso e inoltre bisognerebbe mettersi d'accordo su cosa si intende dicendo " livello culturale medio ", a maggior ragione se ci si vuole riferire nello specifico alla cultura politica.
Il web da questo punto di vista è assolutamente trasversale, trovi il laurato in astrofisica come la casalinga di Voghera.

Az

1:14 PM

 
Anonymous Anonymous said...

No. Il problema non è essere d'accordo o no con Grillo che, peraltro, fra alcune cose risibili, dice anche delle verità su cui c'è poco da discutere. Certo che è assurdo mettere sullo stesso piano un reato di mafia con la resistenza a pubblico ufficiale durante una manifestazione. Magari lo stesso Grillo potrebbe essere condannato in un processo per le tante querele che ha ricevuto e, secondo il suo metro di giudizio, questo lo farebbe rientrare nella lista nera e senza bollino di qualità. Certo che è assurda la pretesa che a candidarsi alle comunali siano autoriizzati solo coloro che non sono iscritti a un partito: conosco della gente serissima iscritta nel partito in cui anche io milito da anni.
Ma, ripeto, alcune verità che dice sono indiscutibili (e lui che di mestiere fa il comico ha avuto il merito di portarle all'attenzione dell'agenda politica, si spera.) Faccio notare anche che mentre i politici di professione si occupavano di coalizioni e inciuci, lui denunciava il malaffare del caso Parmalat e della finanza italiana (lui, un comico!)
Il problema, dicevo, è un altro: è la preoccupante spocchia di certa sinistra. E' la sottovalutazione di ciò che sta succedendo (e se ci pensi è lo stesso errore che è stato fatto ai tempi della nascita di Forza Italia e del berlusconismo. Il problema è che la gente di sinistra ,che ha sperato e votato per un programma che prevedeva ben altra azione di governo, è oggi incazzata e, peggio ancora, disillusa. E a questo mi riferivo quando parlavo di disaffezione. Tu mi proponi Carmilla? Io ti invito a leggere l'intervista a Giovanni Berlinguer sul Manifesto di oggi. Fra le altre cose dice: "Quando i partiti cessano di considerarsi rappresentanti dei cittadini, non promuovono la partecipazione, anzi la vedono come il fumo negli occhi, pensano ai loro emolumenti, è inevitabile che altri soggetti emergano. E' logico, positivo. Purché ci sia voglia di ascoltare e non si passi subito alle scomuniche,a considerare Grillo come l'artefice di un gioco perverso. Non ho simpatia per le parolacce, né per gli anatemi. Ma mi pare che dopo le prime reazioni negative, causate da una gelosia professionale dei politici, ora si comincia a valutare seriamente questa intromissione, che può essere corroborante."
Spero che Berlinguer non sia il solo a non voler liquidare la cosa come qualcun'altro cerca di fare. E spero che anche il suo cognome faccia ritornare la questione morale al centro delle questioni. A me certa presunzione mi pare più pericolosa.
bobb

3:27 PM

 
Blogger seserla said...

no, lui legislativamente parlando, pone il limite di due legislature indipendentemente da eventuali condanne penali...ed è a mio avviso errato, ma tant'è....

5:55 PM

 
Blogger seserla said...

ah, 2 legislature possono costituire anche 10 anni...per la pensione da parlamentare bastano 2 anni, 6 mesi e 15 giorni, o similari sui giorni...vado a memoria..

5:59 PM

 
Blogger seserla said...

This comment has been removed by the author.

6:01 PM

 
Blogger seserla said...

This comment has been removed by the author.

6:06 PM

 
Anonymous Anonymous said...

Bobboti

Non sarò certo io a difendere la partitocrazia Già, prova ne sia che ho votato relativamente poche volte in vita mia e in occasioni che ritenevo importanti. Il fatto di criticare alcuni aspetti del grillismo non significa per me legittimare automaticamente il sistema dei partiti, neanche quelli della sinistra.
E riguardo al discorso delle verità di Grillo su cui c'è poco da discutere sono assolutamente d'accordo, tanto da averlo premesso all'inizio del post.

Ti rinnovo l'invito a vederci in questi giorni per berci una cosa...due...tre...

Az

9:15 AM

 
Blogger GPZ said...

Tò una cosa è sicura, io come avvocato scieglierò te. Sicuro.
Livello culturale medio, livello di scolarizzazione. Insomma dai in piazza non c'era la casalinga di Voghera. C'era gente incazzata. Ma anche se qualunquista quella gente vota. Non erano gli indecisi delle elezioni. Gli indecisi quasi quasi non votano figurati se scendono in piazza.
Io non condivido i punti della proposta 'Grillo'. E non credo nella morte dei partiti.
Nel momento in cui formi una lista, un movimento che poi entra in parlamento, diventa subito un partito. Non è il partito in se che crea problemi ma la gestione e la mancanza di democrazia.
Anche Forza Italia è scesa in campo proponendosi come Movimento ma ora cerca di diventare Partito, di nome e di fatto.
Io al posto dei politici e giornalisti vari non sottovaluterei il fenomeno Grillo. Anni fa si sottovalutava il fenomeno Lega, guardiamo ora dove è finita.
Il popolo che si incazza è il popolo che vota.
Io personalmente sono molto incazzato con la sinistra. Non viene rispettato il programma. Legge Biagi? Falso in bilancio? Conflitto d'interessi? Precariato?
E poi se avessi saputo che avrebbe fatto Mastella ministro non li avei votati

1:28 AM

 
Anonymous Anonymous said...

oh, stasera all'auditorium della n.4, alle 21, c'è il mio amico mariano nieddu che fa uno spettacolo teatrale. chi è a nugoro potrebbe (dovrebbe) venire. poi birra, To'
bbbbob

3:13 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Gp

E' abbastanza lampante che livello culturale e livello di scolarizzazione sono due cose ben diverse, a maggior ragione, ripeto, se lo si relativizza al livello culturale " politico " nello specifico. Così come non sarei così sicuro del disinteresse totale della povera casalinga vogherese rispetto alle cose della politica, tanto meno ( molto meno ) sarei così sicuro del fatto che le persone scese in piazza per Grillo non rappresentino una buona fetta di elettorato indeciso, anzi su quest'ultimo punto sono portato a pensare l'esatto contrario, credo che in maggioranza i grillini siano più a sinistra che a destra ma si collochino nella categoria di quelli che rifiutano la partitocrazia in blocco, e daltronde è proprio questo il leit motiv del grillismo.

Az

8:55 AM

 
Anonymous Anonymous said...

dai però parliamo di sesso spinto!

9:55 AM

 
Anonymous Anonymous said...

...un uomo e svariati perchè:

http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=233332229

4:50 AM

 
Anonymous Anonymous said...

http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=
user.viewprofile&friendid=233332229

9:26 AM

 
Anonymous Anonymous said...

...cavolo c'è " Caterina e le sue figlie " su canale5...e chi se lo perde...

12:25 PM

 
Blogger dariedda said...

dai ma non ci credo che se l'è fatto lui il myspace...un'altra presa per il culo nella sua vita da eterno preso x culo. mi fa un pò tristezza..

1:08 PM

 
Anonymous Anonymous said...

I "grillini" mi spaventano perchè sono quelli che dicono"Andiamo a vedere Grillo?Fa un be ridere!!!" per me questa affermazione è allucinante!!Ma non c'è proprio niente da ridere!!!!Grillo dice cose che fanno piangere,cose che dovrebbero far innorridire non ridere altrochè!La gente è più affascinata al come Grillo dice le cose e spesso sta poco attenta ai contenuti ovvero a quello che dice.Ad ogni modo premettendo che anche a me in linea di massima è una persona che piace, che mi sta anche simpatica,non mi piace tutto questo polverone che si sta sollevando attorno a lui e questo Vday che a mio parere servirà a ben poco perchè si sa in Italia le cose vanno così da sempre,ci attacchiamo al primo trascinatore di masse che troviamo credendo davvero di fare qualcosa di rivoluzionario ma poi il tutto si risolve in un nulla di fatto.E poi vogliamo mettere il potere dei media!?Aspettate solo che la tv e i giornali non diano più spazio a Grillo...la gente se ne dimanticherà in men che non si dica, come si è dimenticata dei girotondi di Moretti o del delitto di Cogne...
Bisognerebbe davvero fare come ai tempi della Rivoluzione francese invadere, appiccare il fuoco e tagliare teste, azioni che hanno fatto davvero la differenza.A volte il fine giustifica davvero i mezzi.

2:11 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Eilà Seventy, bentornata!!!

Az

5:48 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Ciao Tò ben ritrovato anche a te e grazie come sempre per l'ospitalità nel tuo blog....

7:59 AM

 
Anonymous Anonymous said...

LA REPUBBLICA ONLINE - 25 set 2007

Sorpreso dalla negoziante con un pacco di pasta e un pezzo di formaggio
E' stato perdonato: "Nel quartiere in tanti non hanno il denaro per il cibo"

CAGLIARI, PENSIONATO RUBA PER FAME
"NON CE LA FACCIO AD ARRIVARE A FINE MESE"


Pensionato ruba per fame in un minimarket a Cagliari
CAGLIARI - Vedovo, 75 anni, una magra pensione da ex artigiano come unico reddito, al 25 del mese ha sempre avuto difficoltà ad arrivarci. Alfredo appartiene a quella schiera sempre più grande di anziani che non riescono più a sbarcare il lunario. La fame ieri l'ha spinto a rubare un pacco di pasta e un pezzo di formaggio dagli scaffali del piccolo negozio di generi alimentari sottocasa, a Cagliari. Ma alla cassa la refurtiva gli è scivolata a terra.

"L'ho visto così triste", ricorda la proprietaria del minimarket. "Aveva le lacrime agli occhi. Prima era sempre stato puntuale nei pagamenti. Forse è colpa di questa crisi..." L'uomo temeva di essere denunciato, invece la proprietaria lo ha perdonato anzi ha dato vita ad una colletta fra gli abitanti del quartiere per assicurargli provviste sufficienti per le prossime settimana.

Is Mirrionis è un quartiere popolare nella periferia degradata del capoluogo. "Nelle nostre strade - confida Valentina Camba, la titolare del negozio dove ha rubato il pensionato - sono tante le famiglie, e non solo di pensionati, che non riescono ad arrivare a fine mese e molto spesso non hanno neppure il denaro per poter comprare qualcosa da mangiare".

Come ripetono da tempo le associazione dei consumatori, "un disagio profondo affligge larga parte di cittadini italiani. E' colpa dei recenti aumenti", denunciano Federconsumatori e Adusbef.

La negoziante di Is Mirrionis queste cose le sa bene: "Da anni, generazioni di famiglie di tutto il quartiere vengono a fare la spesa da noi. E capita spesso che ci chiedano di trascrivere il debito su un quaderno: pagheranno a fine mese, quando ne avranno la possibilità. Non abbiamo mai negato niente a nessuno e mai nella nostra vita lo faremo".

Non l'hanno fatto neppure ieri quando hanno scoperto che il signor Alfredo aveva rubato un pacco di pasta e un pezzo di formaggio. Anzi: hanno pensato che fosse necessaria una colletta per aiutarlo.

"La solidarietà è importante", spiega la titolare del piccolo negozio di alimentari. "Capita spesso, soprattutto quando si consegna la spesa a domicilio, d'incappare in realtà che ti fanno accapponare la pelle. A pochi isolati dal nostro - racconta la commerciante - abita un'anziana che puntualmente scoppia in lacrime perché non ha il coraggio di dire che non ha i soldi per pagare. E noi ogni volta le diciamo che non c'è nessun problema: può pagare quando vuole. In un quartiere popolare come il nostro funziona così. La solidarietà è di casa".


Regiz, stiamo messi veramente male cazzo!

Az

11:09 AM

 
Blogger GPZ said...

Di brutto siamo messi male.
Un giorno sono rimasto sconvolto quando hanno intervistato un responsabile della mensa dei poveri e ha detto che cominciano ad andare poveri in giacca e cravatta. Cioè persone che lavorano in aziende ma che riescono si e no a pagare un mutuo e non riescono ad arrivare a fine mese.
Pelle d'oca

11:04 PM

 
Blogger GPZ said...

E poi si stupiscono se qualcuno si incazza.
Guarda qui

5:49 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Chi ci viene a Roma il 20 di Ottobre?
Si sta cercando di organizzare un viaggio collettivo anche dalla Sardegna.
bobb.

8:14 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Bella, io verrei volentieri.

Az

9:28 AM

 
Anonymous Anonymous said...

ciao.
ho letto al volo tutto ciò e al momento non mi posso trattenere a discutere, ma visto che sono una di quelle che ha raccolto le firme nella capitale nutorese vorrebbi dire un paio di cose, solo un paio.
ho mandato da poco un curriculum in regione per lavorare nel settore turismo, mi si chiedeva la fedina penale pulita, come succede in molti settori... non mi pare eccessivo chiedere lo stesso a coloro che vorrebbero rappresentarci, anzi mi pare il minimo. che poi si facciano dei distinguo tra reati civili e penali ci sta, ma per me questo è un principio davvero valido e necessario. il rispetto della legalità in Italia è troppo spesso mandato a quel paese grazie alla meravigliosa e secolare arte di arrangiarsi, sembra che sia un optional e non dovrebbe esserlo affatto.
sulle due legislature capisco il discorso della meritocrazia ma temo sia -anche qui- necessario uno scossone, per cui per me è ok.
sul ritorno della rappresentanza diretta credo non ci sia nulla da aggiungere...
a parte ciò az mi sento chiamata in causa... chi è che conosci nel gruppo che non si è mai interessato prima??? ci sono molti ragazzi giovanissimi da poco maggiorenni...
e se anche ci fossero persone che non si erano interessate prima e che per questa iniziativa si sono mobilitate dove sarebbe la "mancanza" o cmq l'elemento straniante?
sul populismo grillino credo solo che sia un po' comodo etichettarlo così, le persone leggono il blog e lo usano come strumento per informarsi, non credo che tutti siano d'accordo con tutto ciò che dice grillo né con i toni, che sono quelli di un mattatore non di un politico...
altra piccola cosa: molti hanno deciso di firmare la proposta di legge popolare non perché proposta da grillo, ma semplicemente perché l'hanno letta e ne hanno condiviso le ragioni. Nella realtà nuorese ho visto un sacco di vecchietti e signori, che sicuramente non seguono assiduamente il blog ma sono venuti a firmare.

2:35 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Paiola

Non mi permetterei mai di fare dei nomi e trovo anche un po strano che tu me lo chieda stellina.

Dico solo...ma no ma poi se leggi i commenti precedenti, compresi gli illuminanti articoli apparsi su Carmilla, ho gia spiegato in lungo e in largo quello che intendevo, niente di straniante e niente di inteso come una mancanza...semplicemente credo che molti " adepti " del grillismo arrivino a condividere determinate rivendicazioni pur non essendo mai passati, non dico per una comprensione, ma neanche per un interesse approfondito per la politica reale. Io credo che prima di prendere una posizione sia necessario avere una certa cognizione di causa rispetto all'argomento che si sta trattando, credo che molti sposino le argomentazioni di Grillo per la loro evidente semplicità che vuole la classe politica marcia per antonomasia e la popolazione rappresentata esente dal suddetto marciume, credo che il vaffanculo sia un messaggio facile, tranciante, liberatorio, alla portata di molti " semplici " e per questo dotato di grande forza catalizzante. Credo, infine, che la politica sia una cosa seria e di conseguenza ritengo che prima di prendere una posizione sia necessario conoscere il terreno in cui ci si muove, la certezza è che molte persone ( e non ti ho inclusa ) che ho visto scendere in piazza per Grillo sanno a mala pena che esiste una Camera e un Senato. Riguardo al qualunquismo finirei col ripetere cose che ho gia detto in questo post e che sono spiegate ancora meglio nei due articoli tratti da Carmilla, quindi non ritengo necessario approfondire ulteriormente, mi sembra tutto abbastanza chiaro, che poi sia condivisibile è un altro paio di maniche, non vorrei mai dare l'impressione di voler forzare qualcuno sulle mie posizioni, però appunto mi pare di aver espresso chiaramente quello che penso in merito.

Salut...

Az

6:10 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Ri-posto l'articolo di Carmilla:


Ne hanno parlato i tg. Due o trecento mila presenze in piazza a Bologna. Una rete satellitare dedicata, a seguire in diretta l’evento. Lui dirà dal suo blog di non essere stato considerato a sufficienza. Il suo pubblicò annuirà convinto. Quel che vogliono sentirsi dire. Ostracismo da casta.
Passare in rassegna i nomi dei panzoni della politica di professione. Metterli alla berlina e con ognuno procedere ad un sommario pelo e contropelo. Il salone di barbiere di Beppe Grillo piace. Affascina. Ingolosisce.

Basta vedere le immagini dei giovanotti in estasi. La generazione passiva, quella che – pur senza mai mettere piede in una sezione di partito – pretende di designare candidati e strategie; quella che definisce “corrotti” i dirigenti e “mafiosi” i sindacalisti, ma non ha tempo né fiato per approfondire le dinamiche; quella che giudica con l’accetta, senza il cruccio della partecipazione.
L’estasi dei volti dinanzi al patrono.
Romano, molto romano, nella sua magniloquenza da tribuno, il nuovo vate. Popolo plaudente.
Ma il “male assoluto” non è nelle proposte quanto nell’incapacità di sistematizzare, da parte nostra, una critica codificata. Comprensibile.
Lo sguardo di quelli che se parli di “qualunquismo”, di “neopopulismo”, di “demagogia”, rispondono come studenti dinanzi a una formula matematica. E, dopo aver scorso l’intero database, non vi trovano riferimenti plausibili. File not found. Il pericolo primo, il peccato originale della comunicazione: la mancanza d’abicì, d’educazione politica, l’anti-politica. Convertito in radicale rifiuto. Come certi single disperati che fanno di tutto per spacciare il loro status per libera scelta.
Noi temiamo l’antipolitica, come i Gremlins temono l’acqua piovana. Quell’impasto rudimentale di rancore, primordiale rivendicazione, frustrazione senza progetto che – volenti o nolenti – spalanca le porte al cesarismo, al bonapartismo, agli uomini della provvidenza, che spuntano dagli anfratti più reconditi (Grillo l’avevamo lasciato comico e per poco non lo ritroviamo santone di una setta elettoralmente vicina al 10%) per “guidare il malessere”. Verso un nuovo malessere, il malessere del populismo che si fa sistema. Quel che vogliono sentirsi dire.

Tre petizioni per leggi d’iniziativa popolare. Un fottio di firme.
“No ai 25 parlamentari condannati in Parlamento - Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale”.
Daniele Farina alla gogna come bombarolo, solo alfabeticamente citato prima di Previti e dopo altri dieci o dodici tangentisti, furbetti e camorristi. Solito urlo dalla folla. Nessun distinguo. La pia illusione che non sussistano contromosse possibili, che non esista una mafia bianca, pulita come un neonato nella nurcery. O la grande suggestione delle ricchezze innocenti, senza spargimento di sangue. Che queste non possano rappresentarsi a Montecitorio. Stereotipo da bettola.
“No ai parlamentari di professione da venti e trent'anni in Parlamento - Nessun cittadino italiano può essere eletto in Parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente”.
Come se la casta s’autoimponesse ad una massa stordita. Come se l’elettorato non fosse di suo, stordito. Come se la gioventù fosse un valore assoluto, certificabile. E la scarsa durata agli scranni una garanzia di qualità. Che tra certi vecchietti capaci e certi giovani d’aperitivo e cocaina, si debba per obolo anagrafico preferire i secondi. Scacciando dalla mente le clientele e il sadomasochismo: gli abitanti di Nusco che suffragano di voti De Mita, quelli di Ceppaloni che agghindano d’alloro Mastella, la gloria patria. Unica soluzione: il napalm. Altro che partecipazione popolare.
“No ai parlamentari scelti dai segretari di partito - I candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta”.
E allora che i Grilli qualunquisti prendano possesso dei partiti, li vivano, li destrutturino, li ricompongano come mattoncini Lego. Strappino dirigenze e posti-chiave. Tornino alla militanza, all’attivismo di strada. Nel nome di un progetto, e non di un tiramento.
Con quale voce in capitolo un partito – sebbene esangue – dovrebbe sottoporsi al giudizio della cittadinanza passiva quando la cittadinanza passiva fa di tutto per annichilire i partiti?
La mancanza di partecipazione privatizza la politica.
E difficilmente la causa del male può fungere da placebo del male stesso.

L’origine del qualunquismo grilliano è nelle domande che pesano: se nessuno rubasse (dinanzi a popoli barbari che percepiscono la ruberia come moralmente più grave dello stragismo), se il capitalismo scorresse fluido tra le dita di amministratori capaci ed etici... sarebbe questo un buon sistema nel quale vivere? E, nell’era del superpotere del capitale finanziario, un capitalismo retto da talebani della morale avrebbe le carte in regola di sfuggire ai crack, ai dissesti e ai disastri? Le carte in regola per evitare lo scempio e la rapina d’interi continenti? Ovviamente no. Tutt’al più si potrebbe ambire ad uno scempio eticamente guidato. Socialdemocraticamente (o corporativisticamente) moderato. Vi andrebbe bene, grilli?
Di fondo, nel popolo del V-day, vi è una sopravvalutazione della Politica, del Sistema Politico e della funzione parlamentare. I grigi funzionari presi a pomodori in faccia hanno di che goderne. Considerati come sono non semplici gestori di un sistema naturalmente ingestibile, ma attori di primo piano, determinanti, finanche creatori dello sviluppo. Semplicemente ridicolo. Offensivo, quando non tragicomico. Fumo negli occhi degli allocchi e dei neofiti. Ruffianeria a basso costo per orecchie predisposte. E ancora: frustrazione vissuta collettivamente, pericolosamente. Quel vago eppure percettibilissimo sentimento fisico di non contare nulla. Accompagnato da quel controcanto altrettanto fisico, percettibile e vago, che ti sussurra all’orecchio che anche in un mondo diverso da questo, completamente rovesciato (come le tasche dei malfattori), non conteresti nulla lo stesso. Certo, c’è la beatitudine dell’outing. Ma nulla di esaltante nell’andare a confessare in giro che polvere si era e polvere si è. Il qualunquismo è l’un, due, tre, stella! d’ogni agire politicamente orientato: tutti sono ladri! Tutti sono meschini! È giunto il tempo di dire basta! di farla finita con tutto e con ognuno!
Beppe Grillo parla a loro.
A questa umanità stanca. A questa umanità che delega e malsopporta, che ritiene l’appropriazione indebita più volgare della strage di Stato. A questa umanità rabbiosa, incapace di costruire valvole di sfogo. Se non l’urlo della disperazione, dell’impotenza. Grillo spara nel mucchio. Il Vaffanculo-Day. Per ricordare che dal 1943 non è cambiato niente. Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politici blindati nei palazzi immersi in problemi “culturali”.
L’antipolitica, le soluzioni facili e apparentemente definitive, lo sfogo senza sostanza, il vomito senza progettualità, non sono in nulla e per nulla assimilabili alla nostra lotta. il qualunquismo è un nemico, è bastione di classe, tanto più pericoloso quanto più solletica ed affascina la voglia di riscatto dei senza parte. Il qualunquismo è fascismo in potenza. Diffidiamone senza sorridere, giacché il sorriso sarebbe un primo riconoscimento che non ci va di fornire.

6:13 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Postilla all'articolo:

Unica soluzione il Napalm appunto....si possono fare analisi sul grillismo su più livelli, se poi i livelli non si incontrano è un po come parlare lingue diverse, difficile venirne a capo. Personalmente non ho nientre contro Grillo ma diffido sempre di più di una larga parte di grillini e critico fortemente il meccanismo che sottende alla partecipazione di molti al grillismo...

" La generazione passiva, quella che – pur senza mai mettere piede in una sezione di partito – pretende di designare candidati e strategie; quella che definisce “corrotti” i dirigenti e “mafiosi” i sindacalisti, ma non ha tempo né fiato per approfondire le dinamiche; quella che giudica con l’accetta, senza il cruccio della partecipazione.
L’estasi dei volti dinanzi al patrono.
Romano, molto romano, nella sua magniloquenza da tribuno, il nuovo vate. Popolo plaudente.
Ma il “male assoluto” non è nelle proposte quanto nell’incapacità di sistematizzare, da parte nostra, una critica codificata. Comprensibile.
Lo sguardo di quelli che se parli di “qualunquismo”, di “neopopulismo”, di “demagogia”, rispondono come studenti dinanzi a una formula matematica. E, dopo aver scorso l’intero database, non vi trovano riferimenti plausibili. File not found. Il pericolo primo, il peccato originale della comunicazione: la mancanza d’abicì, d’educazione politica, l’anti-politica. Convertito in radicale rifiuto. Come certi single disperati che fanno di tutto per spacciare il loro status per libera scelta.
Noi temiamo l’antipolitica, come i Gremlins temono l’acqua piovana. Quell’impasto rudimentale di rancore, primordiale rivendicazione, frustrazione senza progetto che – volenti o nolenti – spalanca le porte al cesarismo, al bonapartismo, agli uomini della provvidenza, che spuntano dagli anfratti più reconditi (Grillo l’avevamo lasciato comico e per poco non lo ritroviamo santone di una setta elettoralmente vicina al 10%) per “guidare il malessere”. Verso un nuovo malessere, il malessere del populismo che si fa sistema. Quel che vogliono sentirsi dire. "

Az

6:21 AM

 
Anonymous Anonymous said...

non volevo chiedere nomi, ci mancherebbe! l'articolo postato lo capisco ma non condivido, capisco la diffidenza ma non trovo qualunquista discutere una proposta di legge raccogliere le firme e portare avanti l'iter parlamentare...
come ho già scritto molto in breve i principi sono giusti, secondo me.

6:28 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Si, i principi in linea di massima sono giusti, con qualche correzione da discutere ma sono giusti, l'ho premesso in apertura, la mia critica era rivolta verso altre cose, verso il meccanismo che sottende alla partecipazione di molti, non di tutti naturalmente.
Scusami, ho erroneamente pensato che mi stessi chiedendo di fare i nomi di alcune persone che ho visto partecipare, mi sono sbagliato.
Infine, il qualunquismo non sta certo nel discutere una proposta di legge ma, come ho gia detto, nello spirito di partecipazione che intravedo in molti individui che si fanno massa per i motivi più disparati. E' un mio parere peraltro discutibilissimo, e infatti se ne discute e trovo normale che non sia condiviso da molti, sopratutto da chi ha partecipato, come te suppongo, con spirito autentico e cognizione di causa, e naturalmente quando parlo di Napalm il tono è assolutamente ironico.

Baci.

Az

6:44 AM

 
Anonymous Anonymous said...

http://beppegrillo.meetup.com/376/boards/

8:13 AM

 
Anonymous Anonymous said...

il tuo tono era tranquillissimo e infatti mi faceva piacere rispondere, sul fatto di fare massa e sull'effettivo rischio di qualunquismo sono d'accordo, lo vedo pure io, ma da inguaribile ottimista speranzosa mi sembra che ci fossero anche tanti che hanno aderito con cognizione di causa, che fanno politica nella loro quotidianità informandosi, facendosi coinvolgere nella vita pubblica e eventualmente impegnandosi in prima persona se ritengono che ci siano validi motivi, persone (tesserate e non) che evidentemente condividevano l'iniziativa. c'era anche del buono, ecco.

8:19 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Sicuramente c'era, ci mancherebbe.

Az

9:15 AM

 
Anonymous Anonymous said...

hai visto il triciclo blu???

12:26 AM

 
Anonymous Anonymous said...

..mi sa di no, non l'ho visto..

Az

4:13 AM

 
Anonymous Anonymous said...

http://beppegrillo.meetup.com/376/photos/

6:18 AM

 
Anonymous Anonymous said...

:-))

Az

7:28 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Ray Charles e Steve Wonder si incontrano: " In fondo non siamo così sfortunati, pensa se fossimo nati negri ".

Umberto Eco

7:46 AM

 
Anonymous Anonymous said...

ahahhahahah

8:09 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Grande grande Inter!

Az

10:58 AM

 
Blogger dariedda said...

bhà

11:46 PM

 
Blogger dariedda said...

paiola, ma il triciclo l'hai messo tu?
:)

11:47 PM

 
Anonymous Anonymous said...

io ero oltremare, l'ha messo il meet up di nuoro di cui faccio parte...

2:30 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Tò perchè non scrivi più?giovanna

10:25 PM

 
Anonymous Anonymous said...

Ho poco da dire al momento fiò.

Az

4:34 AM

 

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