


Oggi con "L'isola dei famous" se tanto mi da tanto inizia la stagione dei reality in televisione, quei programmi che tutti amano denigrare pubblicamente ma che tutti, chi più chi meno, guardano, magari anche schifati ma li guardano.Ora, a me è capitato diverse volte di discutere di questa cosa, mi spiego: io credo che l'idea, il concetto di fondo del reality, prendere tot di persone corrispondenti ad altrettante tipologie umane e farli convivere forzatamente in situazioni particolari, non sia una cattiva idea dal punto di vista dell'"esperimento" sull'evoluzione dei comportamenti e delle relazioni e su ciò che ne deriva, che poi è il motivo per cui molti che tendenzialmente non li guarderebbero alla fine invece li guardano.Qua è facile che possa scattare l'accusa di voyeurismo, ma non è forse quello che, anche inconsciamente, facciamo ogni giorno nel corso delle nostre relazioni con gli altri, osservare l'evolversi dei rapporti rispetto al contesto e a mille altri fattori. E' anche vero però che se in qualche modo si può discutere dell'aspetto diciamo costruttivo della dinamica di un reality, tutto il resto di ciò che ci gira intorno la spettacolarizzazione nei termini in cui viene fatta è quanto di più nauseante uno può trovare accendendo la tv. Il sistema delle eliminazioni che mette uno contro l'altro stimola i peggiori istinti umani, la ruffianeria, la cattiveria, la pochezza in definitiva. Sarà quello che il pubblico vuole come dicono, io non credo sia necessariamente così, che il pubblico voglia questo, sono più portato a pensare che il pubblico lo subisce, e il peggio è che in molti casi ne adotta la filosofia, se così la si può definire. E allora a un vostro ipotetico figlioletto che vi dice di voler guardare il grande fratello cosa rispondete?