10/10/06


Giampaolo Pansa, firma storica dell'Espresso e giornalista che si autodefinisce di sinistra, ha scritto diversi libri negli ultimi anni che trattano tutti lo stesso argomento. Pansa revisiona la storia della resistenza partigiana al Nazifascismo secondo una sua personalissima interpretazione che non ha mancato di creare svariate polemiche e dibattiti anche molto accesi sia tra gli storici che tra i giornalisti ma anche tra la gente comune a cui l'argomento sta a cuore, cosa dice Pansa ? Provando a sintetizzare perchè il discorso sarebbe molto lungo : Pansa sminuisce con decisione il ruolo avuto dalla resistenza nella liberazione dell'Italia, sostiene che l'intento principale dell'allora Partito Comunista era in realtà quello di prendere il potere e non quello di liberare il paese, ma sopratutto si scaglia con ferocia contro quei partigiani rei, secondo lui, di essersi macchiati di orrendi crimini all'indomani della liberazione contro quelli che fino al giorno prima erano stati i fascisti in camicia nera o anche contro chi si presumeva li spalleggiasse.
Ora, è vero che all'indomani del 25 aprile, giorno della liberazione, e per un po di tempo l'Italia fu teatro di sanguinose vendette e cruenti "pareggiamenti di conti", basta pensare alla "Volante rossa" a Milano o alle vendette che si sono consumate in quello che Pansa definisce "triangolo della morte" in Emilia dove diversi fascisti vennero assassinati dopo il 25 aprile, Pansa li definisce "eccessi" nel migliore dei casi, "barbarie ingiustificata" nel peggiore...e sta proprio qua il punto: "barbarie INGIUSTIFICATA" (???!!!) ...Ripeto, il discorso sarebbe troppo lungo da affrontare su un blog, tant'è che ci si stanno arrovellando fior di storici della Resistenza e non così come fior di politici tutti intenti, chi più chi meno, a tirare acqua al proprio mulino anche a discapito di una parvenza di verità, ma una domandina al signor Pansa sorge proprio spontanea: premesso che ogni guerra porta con se degli strascichi di miserie, vendette incrociate e violenze di vario tipo che si protraggono per il periodo immediatamente successivo al conflitto, ma a Pansa vorrei chiedere cosa si aspettava che succedesse all'indomani di una dittattura durata vent'anni in cui chi non aderiva al regime dittattoriale in corso veniva esiliato, torturato e ucciso o mandato a morire in guerre di aggressione ?
Faccio un esempio, che servono sempre a chiarire meglio l'idea: sono un antifascista a cui le camicie nere hanno sterminato i propri cari a causa proprio del mio essere antifascista e avere avuto il coraggio di combattere, nei limiti delle mie possibilità, un regime autoritario e violento. Dopo la liberazione e la conseguente amnistia che ha visto l'assoluzione sostanziale dei fascisti che fino a poco prima spadroneggiavano al potere terrorizzando la popolazione non allineata, mi ritrovo a camminare per le vie della mia città incrociando quegli stessi fascisti che da ex torturatori assassini impuniti ora si possono permettere di rialzare la testa quasi come se niente fosse successo, quasi come se il sangue versato per i vent'anni precedenti in realtà non ci sia stato, tutto dimenticato, tutto sepolto e loro che riprendono tranquillamente la loro vita all'interno del consorzio civile, non solo, molti di loro riprendono addiritura posizioni di comando nella nuova nascente repubblica, sopratutto guarda caso all'interno delle forze armate....e io che ho lottato per liberare questo paese, che ho visto morire i miei cari e i miei compagni per mano loro e nei modi più barbari mi ritrovo magari la mattina al bar del paese a prendere il caffè con a fianco seduto il gerarca tal dei tali che qualche anno prima ha brutalmente massacrato con i suoi sodali mio fratello perchè beccato a fare la staffetta per i partigiani nascosti tra i monti.
Immaginatevi quante di queste situazioni si sono verificate, quanto è stato potente l'odio accumulato e sedimentato in vent'anni di abusi e prepotenze e violenze e capirete perchè molta gente, di fronte al quasi immediato e vergognoso perdono concesso ai fascisti dallo stato, abbia deciso di farsi giustizia da sola. Jean Paul Sartre diceva: "Cosa vi aspettavate che facessero, dopo che avete tolto loro il bavaglio che li zittiva brutalmente da vent'anni, che cantassero le vostre lodi ? ".... Questo è il punto, quello che evidentemente a Pansa sfugge completamente...

4 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Si..a Pansa è proprio sfuggito...ed è grave per un uomo della sua levatura!
VERGOGNA!

8:05 AM

 
Blogger janamala said...

cmq non c entra molto,ma io credo che la storia di piazzale loreto sia stato uno scempio.

11:15 AM

 
Blogger AzzaZeL said...

Lo è stato infatti.Sopratutto se si pensa che molti che si trovavano là a infierire sui cadaveri erano in camicia nera fino a pochi giorni prima.

11:34 AM

 
Blogger janamala said...

e poi come hanno seviziato la petacci,lo trovo osceno.cazzo c'entrava?

3:35 AM

 

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