3/12/06



A proposito del discorso che abbiamo abbozzato riguardo agli scontri di Milano,oggi mi è capitato di leggere una poesia dedicata a Francesco Lorusso.Francesco Lorusso era uno studente fuori sede a Bologna che è stato ucciso da un colpo partito dalla pistola di un carabiniere l'11 marzo del 1977 durante la "rivolta di Bologna".Se vi capita di passare per via Mascarella troverete un muro ,coperto da una lastra di vetro,dove ancora ci sono i segni delle pallottole sparate dai carabinieri quel giorno,c'è anche una targa commemorativa dedicata a Francesco,sia il vetro che la targa sono stati messi lì dai compaagni di Francesco di Lotta Continua,per non dimenticare...

La poesia è stata scritta di recente da tale Chiara Cretella,io l'ho trovata bellissima.

Sono uscita dal cinema ed è stato\uno sfavillio d’immagini riflesse\io disperati alla ricerca di una luce\che ponesse in evidenza soldi e croce
Una discoteca chiamata Lobby\dove spingevano per entrare\ragazzi lampadati e troiette Pomellato\mi hanno avvolto in sigarette e tacchi a spillo
Ho urlato “Gente di merda”\ho gridato...\l’avrei messi sotto al mio scooter rubato\mi hanno chiesto “dove vai così di fretta
E io sono volata\su quella via,\ dove il cinema non finiva nella sala\ma usciva fuori per la strada\e dal paradiso, sono arrivata al tuo viso
Emerso da un muro scrostato\vecchio come me, \25 anni di freddo e muffa,\ e il vetro rotto a proteggere\sette cerchi di gesso
Sette passi dopo ti sei accasciato\come la demolizione del passato\sette respiri tra te, Francesco,\e questo destino incontrato per caso
Io non ti conosco\ma ho gridato e se avessi potuto,\avrei pregato
Ma il mio Dio è il mercato\un meccanismo che vive solo nel presente\e fa del futuro il suo stato
Soddisfa il desiderio dell’oggi \e l’ieri l’ha dimenticato
si nutre della complicità della gente\questa volontà di non sentire niente
Perché è l’Italia che compie peccato\questa puttana che si concede al primo arrivato
Ti hanno intitolato un piccolo parco\di quelli di periferia, sporche aiuole malandate\e pochi fiori tra le siringhe e le carte gettate
Giardino Francesco Lorusso\Morto tragicamente l’11 marzo 1977
Perchè non dicono barbaramente assassinato\perchè non scrivono freddato alle spalle\ da uno sbirro fascista servo dello Stato?
Ci sono voluti 25 anni\e io, conto i miei giorni sui tuoi silenzi\continuo mio malgrado a camminare
E posso entrare in questa biblioteca di quartiere\cercare di te in qualche libro a scaffale,\ho trovato anche una foto\tenevi il pugno chiuso e uno striscione\eri insieme a una folla di persone
che ora sono mamme e padri di famiglia\e magari hanno una figlia che mi somiglia
Eri vivo e salutavi\in quell’attimo di eternità staccato\dal giornale ingiallito della vita\salutavi la fine della partita
E io, con che parole ti posso ricordare,\non mi conosci, non sono una persona normale\una di quelle che passa e non si ferma\una che si gira alla vetrina di destra
E una targa, si scorda in fretta\per un padre che alla sera sente la stretta\di un cuore morso in un rantolo di amarezza
Quella rabbia dell’impotenza\che vorrebbe avere giustizia \certezza incredula e perfetta
Lo guardo piangere alla finestra\di questi anni senza nome\di questi figli rinchiusi nelle scuole\e vorrei consolare e asciugare
tutto il sangue che continua a colare
ma insieme, ogni cosa che muore\diviene simbolo o errore
e in questo tu e Moro siete uniti nell’orrore
Il cinema era su quella via,\cosa avrei dovuto fare, scappare via?\troppo fragili le ali del mio seno\per dirti che oggi c’è lo stesso cielo
la stessa aria che anelavi mi attraversa\e la città che amavi dorme nell’indifferenza\E se ogni morte ha un significato\la tua sera è stata il mio presagio\di questo giorno che vuole solo la notte del mio giovane ardore
Buonanotte, mia generazione


(11 marzo 2006)

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