3/10/06


Io ho sempre amato il calcio,ci ho giocato fino a 15 anni arrivando a esordire in seconda categoria,poi ho smesso perchè all'epoca altre cose mi passavano per la testa,di questa cosa mi pento ancora,per carità non sarei arrivato a giocare la Champions League però giocare a pallone fa bene per un sacco di motivi e ora che mi ritrovo a seguire le partite da spettatore penso sempre che se sai giocare a calcio non devi smettere mai di farlo,romantico vero?
Ho avuto quella che considero una grande fortuna,avevo poco più di dieci anni quando Diego Maradona è arrivato in Italia per giocare nel Napoli.Maradona non è stato solo il più grande calciatore di tutti i tempi,un artista del pallone,Maradona era proprio il calcio,ne incarnava la sua essenza più ludica e geniale,per chi ama questo sport Maradona era uno spettacolo per cui valeva la pena pagare il prezzo del biglietto anche solo per vederlo palleggiare a centrocampo prima di una partita.E noi,essendo bambini aspiranti calciatori,riuscivamo a cogliere questa genialità più con l'istinto,con la bellezza dell'attimo,che con l'ammirazione tecnicocalcistica che pure,ovviamente,suscitava.Come ho letto da qualche parte,Maradona era un uomo incompatibile con il processo di trasformazione del calcio in puro evento televisivo,da qua l'inizio della "guerra" tra il sistema calcio e Maradona.Riporto alcuni stralci di un articolo che lo celebra e che ho apprezzato molto:"Maradona è nato in una della «villas miseria» di Buenos Aires, e vuole rappresentare il popolo argentino che soffre. Eroe plebeo , si lancia contro l'indulto ai generali argentini, vendica i ragazzi morti nelle Falkland nella partita contro l'Inghilterra a Messico '86. È un populista, ama chi gli è amico, da Menem a Fidel Castro. A Napoli scopre Che Guevara («un grande argentino»), lo vede apparire nelle immagini dei cortei italiani.Detesta i potenti del calcio, i presidenti dei club (lo scudetto del Napoli fu vinto «da lavoratori, perché il Napoli lo avevamo fatto noi, dal basso»), fonda il sindacato dei calciatori ed è l'alter ego di Pelè, uomo degli sponsor, dei sorrisi, della Fifa. È stato perseguitato: il suo era un simbolo da abbattere, e lo hanno distrutto mostrando tutta l'arroganza che solo il potere può avere. Nel '95, sconfitto, torna in Argentina: «Mi risvegliò la voglia di indossare un'altra volta la maglia del Boca, anche se ormai era della Nike e le avevano piazzato una striscetta bianca tra l'azzurro e il giallo, sembrava la divisa dell'università del Michigan...». Maradona attraversa l'epoca della commercializzazione di ogni aspetto della vita: a suo modo vi si è opposto, e gliene siamo grati."
La storia del Maradona-uomo,dopo la carriera calcistica,è stata una parabola di alti e bassi,sicuramente molto più bassi che alti,ma,parafrasando il buon vecchio Guccini,dico che a me piace pensarlo sempre dietro a un pallone mentre far correr via i dolori del mondo,solo e semplicemente con una sfera tra i piedi,perchè alla fine il genio è questo.Chapeau quindi!

8 Comments:

Blogger dariedda said...

maradona è un altro mio mito dopo madonna, totti e cassano e mia nonna, naturalmente....
ho avuto la fortuna/sfortuna di collaborare a ottobre alla lavorazione di postproduzione del documentario di kusturica su maradona. io avevo un ruolo minuscolo e abbastanza fastidioso: trascrizione letterale di parole e video di 50 ore di girato a napoli in occasione dlel'addio al calcio di ciro ferrara occasione in cui maradona tornò a napoli dopo 14 anni di assenza. Sembrava dio in terra. è stata una csoa impressionante. non ho mai visto niente del genere, davvero.
lui, maradona è un genio, era un genio, adesso secondo me è fottuto nel cervello dalla cocaina. non si rende ben conto delle cose, ed è un grande arrogante.
ma quando lo vedo nei filmati che giocava a calcio, quando lo vedo dietro al pallone, allora mi vengono i brividi e mi emoziono. era un campione senza dubbio come ora non ne esistono. ne nascono uno ogni 100 anni di maradona, uno che correva, aveva coraggio e se lo buttavano giù lui si rialzava e lottava. ora son tutti cascatori...tutti o quasi vili, non lottatori, non guerrieri. lui lo era.

9:02 AM

 
Blogger AzzaZeL said...

A me piace anche nella sua arroganza..non sarebbe Maradona altrimenti...evviva l'arroganza!

9:38 AM

 
Anonymous Anonymous said...

grandissimo mito. il calcio. dopo di lui antonio, ma dobbiamo aspettare ancora un pò.

pollock

11:08 AM

 
Blogger AzzaZeL said...

E Rrrrobibaggio?

11:34 AM

 
Blogger janamala said...

anke a me mi biazzi un bè maradona.ma molto mì

1:03 PM

 
Blogger dariedda said...

roberto baggio non credo...ha qualcosa in più maradona. secondo me dopo maradona c'è il vuoto.

1:26 AM

 
Blogger pollockmusic said...

baggio è un'altra cosa. è come mozart e luciano berio per chi capisce di musica; un pò come tomba e gli sciiti. gli sciiti sono bravi. un pò come giorgio panariello e pippo baudo. un pò come maria defilippi e simona ventura. un pò come antonio ricci e nanni loi. quest'ultima è uscita bene, devo dire che sono molto colto.

3:18 AM

 
Blogger AzzaZeL said...

Beh certo che ha qualcosa in più Maradona ci mancherebbe...

5:19 AM

 

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