1/23/07

Sfoghi



" I blogs stanno alla scrittura come la bomba atomica all'omicidio " ( letto in un blog )

Da poco Elisa, la papabile futura mamma dei miei bimbi, mi ha scaricato quel programma che permette di avere una statistica di quante persone entrano quotidianamente nel mio blog, quante lo visitano per la prima volta e quante volte in tutto la pagina viene caricata. Facendo due conti veloci, in base all'afflusso giornaliero, siamo arrivati alla conclusione che, tra quelli che ci capitano, solo una minimissima parte partecipa attivamente, cioè ci scrive qualcosa. Premesso che non ho mai dato importanza al numero di commenti che mi ritrovo, non li vedo indicativi del fatto che il post possa essere più o meno piaciuto, non influiscono in definitiva su quello che mi va di scrivere, e questo un po perchè mi rendo conto che ci sono post che non presuppongono necessariamente una risposta, vanno solo letti, e un po perchè è lecito aspettarsi che uno possa anche non aver niente da dire a riguardo. C'è però un altro elemento pertinente a questo discorso, e l'ho appurato parlando con un po di persone: i nostri blog, intendo quelli dei vari amicci, hanno col tempo assunto una connotazione quasi familare, mi spiego, dal momento che chi più chi meno ci si conosce tutti è inevitabile che questo influisca sul modo che ognuno ha di gestire il proprio spazio-blog. E' capitato che più persone mi abbiano detto che si trovavano restie a intervenire in quanto ai loro occhi la situazione generale appariva..come dire.."intima"...ristretta e limitata a un ben determinato giro di persone, e per un non appartenente a questo giro poteva risultare problematico entrarci, fuori da quel tipo di affiatamento uno può arrivare a percepirsi come un intruso, questo mi è stato detto. Non fraintendetemi, io sono più che contento che esista questo giro di persone, ne ho stima, voglio bene a tutte e leggo assolutamente volentieri i loro blogs, ci mancherebbe.

Non sottovalutiamo l'importanza del mezzo, un blog è una cosa significativa e appunto importante per chi lo tiene, diffido di chi mi dice il contrario, nel momento stesso in cui uno ci scrive è consapevole che altri lo leggeranno, di conseguenza quello che ci mette dentro è inscindibile da questa considerazione ( come canta quel montanaro di Guccini: "...e due canzoni fatte alla leggera in cui gridando celi il desiderio che siam presi sul serio" ). E ognuno infatti ci mette dentro del suo. Per quanto mi riguarda voglio scrivere cose di febbre e di furia, della sensualità delle vite disperate ( per dirla alla Paolo Conte ), del caos che partorisce una stella danzante ( per dirla alla Fritz Nietzsche ), di rasoiate sulla carne viva.....

...però però....è pur vero che ci si stanca anche di trombare quindi figuriamoci delle rasoiate sulla carne viva....sicchè mi invaghisco di chi riesce a farmi ridere, anche solo per un momento, e sono profondamente intollerante nei confronti della frivolezza fine a se stessa ( è un mio grande difetto l'intolleranza, lo so ), quella che non fa neanche ridere, fatta di carinerie vuote e gratuite, impastata di banalità e monumento alla cretineria...non vorrei mai fare "l'amico di penna" ecco....non nè ho la stoffa e mi interessa poco.

Dio ci salvi dall'umana stupidità. Tante cose.

8 Comments:

Anonymous Anonymous said...

amicco, scusami non ho ben capito quello che volevi dire...
Io anche avevo notato dalle statistiche del mio blog che vi passa molta piu' gente di quanta ne commenti. Ho tre affezionati lettori da Ittiri per esempio ma io a Ittiri non conosco nessuno...e cosi' da tanti altri posti in sardegna e in italia che non so neanche bene dove si trovino.
Mi rendo conto che sono forse la persona meno adatta a parlare di blog e contenuti. Io che con il mio blog vivo sempre un rapporto di amore e odio, che un giorno lo vorrei chiudere e l'altro no, che subisco (pure la'!) la mia ansia da prestazione e che oscillo sempre sulla voragine del vuoto contenutistico e della cazzata. Pero' pero' alla fine vince il chissenefrega e il piacere di chiaccherare con amici vicini e piu' spesso lontani come te.

7:20 AM

 
Blogger AzzaZeL said...

Si lo capisco,ed è chiaro che alla fine trionfa la chiacchera,non è una cosa negativa ed è normale che succeda così..quello che volevo dire è che,al di la del bene e del male,è inevitabile che il contenuto dei vari blogs,nello specifico dei nostri,è condizionato dal fatto che ci si conosce tutti.Questa non è una cosa nè negativa nè positiva,non voleva esserlo almeno,è più che altro una semplice constatazione.Girando per altri blogs di perfetti sconosciuti ho notato che sono impostati diversamente proprio in virtù del fatto che nella maggior parte dei casi chi scrive non conosce direttamente chi legge,questo crea condizioni diverse,a ben vedere nè migliori e nè peggiori però sicuramente diverse.Per quanto riguarda la seconda parte,la tirata sulle banalità,è una cosa molto mia personale che viene fuori nei momenti peggiori:l'incapacità di tollerare quello che reputo banalità,fermo restando che ad altri potrà non risultare tale.Ma è un riferimento molto generale e non verte nello specifico sui blog.E' proprio una mia manifestazione di allergia verso la stupidità dilagante ovunque e nei media in particolare,di conseguenza quindi anche nel mare di parole prodotte dai blogs,ma non è diretto verso questo giro qua,anche perchè,conoscendo appunto chi li scrive è normale che associ i contenuti alle persone e tutto alla fine torna.Ripeto,ognuno nel proprio blog ci mette del suo, consapevole del fatto che gli altri lo leggeranno,ed è per questo che non è un fenomeno così trascurabile come a volte potrebbe sembrare,in qualche modo chi scrive ci tiene abbastanza a quello che sta facendo,è consapevole che è un riflesso di se stesso al cospetto degli altri per cui la differenza tra il leggersi e conoscersi direttamente e il leggersi e non conoscersi affatto è molto significativa rispetto a quello che poi vai a scrivere....forse mi sono intortato un po,spero di essere riuscito a spiegarmi.

7:46 AM

 
Blogger AzzaZeL said...

Ecco...non bisognerebbe proprio averla l'ansia da prestazione e nè l'ambizione di sfoderare chissà quali contenuti.L'importanza del mezzo,così come della scrittura in generale,stà proprio nella possibilità che ti da di riflettere in qualche modo quello che sei dalle parole che scrivi..ritmare il flusso dei tuoi pensieri...è un ottima invenzione in definitiva,sopratutto in una società in overdose da comunicazione plastificata...

7:54 AM

 
Blogger janamala said...

boh anche io ci ho pensato a questa cosa però in altri termini,lo dicevo anche a bobbotti...cioè da un lato è piacevole, dall'altro lo trovo molto limitante perchè il fatto che sai che ti leggano persone che ti conoscono ti porta a una sorta di censura verso ciò che spesso vorresti scrivere:ho conosciuto diverse persone ultimamente fuori dalla nostra cerchia di blog nugoresi, e nessuno di loro ad esempio ha detto ai suoi amici o conoscenti di avere un blog:questo li porta ad avere più liberta di espressione,nessuna remora nel raccontare che ne so, cose intime..non c'è la paranoia di sentirsi arrivare la telefonata di qualcuno che se scrivi sono triste ti chiede ma che hai cosa ti è successo ..o la pacca sulle spalle..conosco gente che tipo ci ha otto fidanzate...che lo scrive perchè nn ha la paranoia di essere sgamato...ecco a volte sento il bisogno di una cosa del genere..di un blog in cui sono madame ics e posso essere me stessa a 360 gradi..l'ideale sarebbe farsi un blog segreto ..è da un pò che ci penso....

8:19 AM

 
Blogger AzzaZeL said...

Ecco...tutto sommati Tiziana l'ha spiegato meglio di me ed è straverissimo quello che dice...l'anonimato ti da più possibilità...lo vedo anch'io da altri blog che mi capita di leggere...

9:11 AM

 
Anonymous Anonymous said...

è vero l'anonimato dà più libertà. però alla fine dipende da quello che dentro ci vuoi mettere. se vai molto sul personale allora è chiaro che svelarti in un certo modo a chi ti conosce ti inibisce di più, mentre farlo con chi non sa chi sei no.
io alla fine ho scelto di non andare mai sul personale. Questo perchè a me inibisce sia il lettore che mi conosce che quello che non mi conosce. Sono molto pudìca. Infatti il mio blog non è pubblico tra i blog di blogger quindi ho in un certo senso limitato l'arrivo ai conoscenti, conosciuti ed eventuali passa parola. Ma come se dice, so' scelte so'.

10:04 AM

 
Blogger AzzaZeL said...

Si si certo,sono scelte senz'altro,però personalmente trovo più interessanti,tra i blog che mi capita di leggere,quelli in cui si intuisce che chi scrive non conosce direttamente chi legge,ma non perchè puoi lanciarti in chissà quali confessioni segrete,è che proprio si comunica su un piano diverso:tra chi si conosce la comunicazione più spesso è,come dire,in formato messanger,breve e in qualche modo caratterizzata da un certo tipo di complicità tipica,appunto,di chi si conosce gia.Quando invece non sai chi c'è dall'altra parte avanzi diversamente,è un conoscersi che avviene in forma letteraria,ha sembianze completamente diverse e va da sè che attraverso la scrittura uno apre parti di se che diversamente probabilmente non verrebbero fuori,e anche l'effetto "terapeutico" dello scrivere in un certo senso...
Poi è chiaro,ognuno ha le sue personali inclinazioni sia riguardo allo scrivere in se e sia alle dinamiche di comunicazione,credo che chi gia a prescindere dal blog scrive di suo ha sicuramente un approccio diverso...

10:24 AM

 
Blogger janamala said...

si è vero sei anche stimolato a scrivere in maniera diversa...io li trovo molto più interessanti certi blog, mi sanno di finestre aperte ,mi danno spunti, mi fanno ridere, mi fanno immedesimare....sono molto più creativi..è sulla base di questo che un blog è più o meno interessante..di cosa ti mostra della vita altrui..sono blog aperti direi.i nostri sono un pò chiusi e questo è un limite oggettivo.basta, domani mi faccio il blog segreto.

10:32 AM

 

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