Il modo in cui è strutturata la nostra mente è quello che è. La nostra mente si protegge di fronte a interpretazioni della realtà che essa non è pronta ad affrontare, conservando una visione familiare e rassicurante della cose. La mente giunge alle conclusioni alle quali ha convenienza a giungere.
In gergo psicologico si chiama bias di conferma ed è un fenomeno intellettualmente fastidioso al quale tutti noi siamo per natura soggetti. La nostra mente prende atto dei dati che riceve in modo selettivo, notando e sopravvalutando le informazioni che confermano le nostre credenze, ed ignorando o sottovalutando le informazioni che contraddicono le nostre convinzioni.
Siamo tutti soggetti a tale fenomeno, ma alcuni (anzi parecchi) di noi lo sono in misura maggiore di altri, e possono giungere, occasionalmente o sistematicamente, a negare addirittura l'evidenza.
Per questo motivo i cospiratori in genere hanno assai poco da temere dall'emergere della (presunta) verità. Il grosso della popolazione del mondo ha in testa una storia ben precisa, condivisa da tutti.
La maggioranza della gente non abbandonerà mai questa tutto sommato comoda convinzione, a meno che non ricevano l'input da un soggetto al quale essi riconoscano un'autorità alla quale non possono resistere (la Televisione, un Genitore, un-Individuo-nel-quale-essi-abbiano-fede).Quando ciò avvenisse, assisteremmo ad un altro tipo di bias cognitivo, a modo suo ancora più affascinante: l'hindsight bias, ovvero l'errore del giudizio retrospettivo. L'hindsight bias è la tendenza delle persone a credere, erroneamente, che sarebbero state in grado di prevedere un evento correttamente, una volta che l'evento è ormai noto.Il giorno ipotetico in cui la CNN ed i vari telegiornali del mondo benedicessero con la loro autorità una versione alternativa della storia e dintorni, tutti gli individui sino a quel momento ancorati alla precedente versione dei fatti compirebbero istantaneamente il magico salto di paradigma, iniziando immediatamente a ristrutturare i propri ricordi per adattarli alla nuova realtà. Comincerebbero a ricordare di avere avuto dei sospetti fin da subito, e ben presto inizierebbero a borbottare cose come: "Mah, ve l'avevo detto io!"
L'hindsight bias modifica i nostri ricordi per adattarli alle contingenze cognitive del presenze. E' un fenomeno comune, a piccole dosi accade a tutti noi tutti i giorni, a grandi dosi lo si osserva in politica ogni volta che un'opinione (o un'ideologia) viene mutata in un'altra: tutti (o quasi) coloro che credevano a quell'opinione (o quell'ideologia), magicamente non solo mutano la propria opinione (o ideologia), ma anche il ricordo che essi hanno delle opinioni che in passato hanno avuto.
Ricordo un sondaggio di qualche tempo fa in cui agli intervistati, tutti cattolici praticanti, veniva chiesta l'opinione su qualcosa previa presentazione dell'opinione maestra del papa. Nella maggior parte dei casi ciò portava all'approvazione di quest'ultima, quand'anche essa fosse falsa (gli intervistati non potevano saperlo) e assurda (gli intervistati potevano arrivarci). Detto questo, si potrebbero descrivere gli stessi fenomeni di cui parli ripulendoli della patina di biasimo di cui li ricopri. Il bias di conferma non è un male assoluto, crea le differenze prospettiche - da ciò - le posizioni alternative e il contradditorio. Il salto di paradigma è un modo di procedere, di andare avanti e di passare oltre. Il fantasma dell'obiettività è assai più pernicioso. Phoenietzsche
No, non era mia intenzione ricoprire di biasimo determinati fenomeni ( da cosa l'hai dedotto ? ), so bene che il bias di conferma non è un male assoluto. Il discorso in realtà ha una complessità tale da non poter essere definibile in termini di male o bene assoluto. Sicuramente rappresenta una limitazione prospettica laddove si ha scarsa consapevolezza del meccanismo, forse hai scambiato quest'osserva zione per una patina di biasimo.
...mmmh però effettivamente rileggendo quello che hai scritto non mi è molto chiaro, cosa intendi quando dici: " Il bias di conferma non è un male assoluto, crea le differenze prospettiche - da ciò - le posizioni alternative e il contradditorio "? Potrebbe sembrare chiaro a prima vista ma poi pensandoci non lo è poi tanto, almeno per me. Le posizioni alternative e il contradditorio si sviluppano a prescindere dal bias di conferma, e il limite insito in questo fenomeno è la coazione a ripetere percorsi mentali e processi di ragionamento consueti e cristallizzati su un pregiudizio di fondo, su convinzioni pregresse, questo è quello che io intendo come limite, mancanza di elasticità, e che tu hai tradotto in male assoluto, ma il resto del tuo ragionamento devo ammettere che mi sfugge.
Ok, provo a spiegarmi. Precisazione preliminare: ho aggiunto "assoluto" a "male" non per alimentarne la portata ma per qualificare il "male" di cui parlavo, ovvero "sciolto" (che prescinde dalle condizioni specifiche). Cioè quello che dici può essere un male - nelle condizioni in cui lo poni tu ad esempio, ovvero la "coazione a ripetere" - ma può essere un bene se posto in altra luce, in ogni caso è una condizione che non può non darsi: il pregiudizio è il fondamento di ogni giudicare (circolo ermeneutico), l'obiettività non esiste se non nella forma di una pluralità di posizioni nel consesso di punti di vista che un singolo può assumere in sé, il fatto brutto è sempre carico di teoria e comunque va caricato perché abbia un senso. La tendenza a progredire partendo sempre da sé crea le differenze nella ricerca della verità e semina perciò le basi per il dialogo. Il biasimo a cui mi riferivo è proprio nella prima parte in cui parli della tendenza a confermare le proprie credenze etc.. Se non riusciamo a chiarirci direi che è possibile vista la ristrettezza del medium (non per niente il "grosso naso" se la prendeva con la scrittura e scriveva solo dialoghi filosofici) ma davanti a un buon vino sono sicuro che potremmo risolvere ogni arcano mai sciolto prima. Phoenietzsche
Perchè amico/a mio/a confidati...ti piaceva il mio post celebrativo dello sballo ormonale primaverile? Boh, ti dirò, a me rileggendolo non è sembrato granchè...lo rielaboro e lo ri-posto...tu nel mentre vuoimi tanto bene.
C'è l'hindsight bias, c'è l'"ipnosi sociale" e c'è .....lo Shining....... P.S.Voglio essere un membro dell'associazione : Quantifichiamo il Quanto quantisticamente
19 Comments:
Una cosa importante, secondo me importantissima:
Il modo in cui è strutturata la nostra mente è quello che è. La nostra mente si protegge di fronte a interpretazioni della realtà che essa non è pronta ad affrontare, conservando una visione familiare e rassicurante della cose. La mente giunge alle conclusioni alle quali ha convenienza a giungere.
In gergo psicologico si chiama bias di conferma ed è un fenomeno intellettualmente fastidioso al quale tutti noi siamo per natura soggetti. La nostra mente prende atto dei dati che riceve in modo selettivo, notando e sopravvalutando le informazioni che confermano le nostre credenze, ed ignorando o sottovalutando le informazioni che contraddicono le nostre convinzioni.
Siamo tutti soggetti a tale fenomeno, ma alcuni (anzi parecchi) di noi lo sono in misura maggiore di altri, e possono giungere, occasionalmente o sistematicamente, a negare addirittura l'evidenza.
Per questo motivo i cospiratori in genere hanno assai poco da temere dall'emergere della (presunta) verità. Il grosso della popolazione del mondo ha in testa una storia ben precisa, condivisa da tutti.
La maggioranza della gente non abbandonerà mai questa tutto sommato comoda convinzione, a meno che non ricevano l'input da un soggetto al quale essi riconoscano un'autorità alla quale non possono resistere (la Televisione, un Genitore, un-Individuo-nel-quale-essi-abbiano-fede).Quando ciò avvenisse, assisteremmo ad un altro tipo di bias cognitivo, a modo suo ancora più affascinante: l'hindsight bias, ovvero l'errore del giudizio retrospettivo. L'hindsight bias è la tendenza delle persone a credere, erroneamente, che sarebbero state in grado di prevedere un evento correttamente, una volta che l'evento è ormai noto.Il giorno ipotetico in cui la CNN ed i vari telegiornali del mondo benedicessero con la loro autorità una versione alternativa della storia e dintorni, tutti gli individui sino a quel momento ancorati alla precedente versione dei fatti compirebbero istantaneamente il magico salto di paradigma, iniziando immediatamente a ristrutturare i propri ricordi per adattarli alla nuova realtà. Comincerebbero a ricordare di avere avuto dei sospetti fin da subito, e ben presto inizierebbero a borbottare cose come: "Mah, ve l'avevo detto io!"
L'hindsight bias modifica i nostri ricordi per adattarli alle contingenze cognitive del presenze. E' un fenomeno comune, a piccole dosi accade a tutti noi tutti i giorni, a grandi dosi lo si osserva in politica ogni volta che un'opinione (o un'ideologia) viene mutata in un'altra: tutti (o quasi) coloro che credevano a quell'opinione (o quell'ideologia), magicamente non solo mutano la propria opinione (o ideologia), ma anche il ricordo che essi hanno delle opinioni che in passato hanno avuto.
Liberamente tratto dal "geometra" Roberto Quaglia
2:50 PM
Ricordo un sondaggio di qualche tempo fa in cui agli intervistati, tutti cattolici praticanti, veniva chiesta l'opinione su qualcosa previa presentazione dell'opinione maestra del papa.
Nella maggior parte dei casi ciò portava all'approvazione di quest'ultima, quand'anche essa fosse falsa (gli intervistati non potevano saperlo) e assurda (gli intervistati potevano arrivarci). Detto questo, si potrebbero descrivere gli stessi fenomeni di cui parli ripulendoli della patina di biasimo di cui li ricopri.
Il bias di conferma non è un male assoluto, crea le differenze prospettiche - da ciò - le posizioni alternative e il contradditorio.
Il salto di paradigma è un modo di procedere, di andare avanti e di passare oltre.
Il fantasma dell'obiettività è assai più pernicioso.
Phoenietzsche
11:02 PM
No, non era mia intenzione ricoprire di biasimo determinati fenomeni ( da cosa l'hai dedotto ? ), so bene che il bias di conferma non è un male assoluto. Il discorso in realtà ha una complessità tale da non poter essere definibile in termini di male o bene assoluto. Sicuramente rappresenta una limitazione prospettica laddove si ha scarsa consapevolezza del meccanismo, forse hai scambiato quest'osserva zione per una patina di biasimo.
1:25 AM
...mmmh però effettivamente rileggendo quello che hai scritto non mi è molto chiaro, cosa intendi quando dici: " Il bias di conferma non è un male assoluto, crea le differenze prospettiche - da ciò - le posizioni alternative e il contradditorio "?
Potrebbe sembrare chiaro a prima vista ma poi pensandoci non lo è poi tanto, almeno per me. Le posizioni alternative e il contradditorio si sviluppano a prescindere dal bias di conferma, e il limite insito in questo fenomeno è la coazione a ripetere percorsi mentali e processi di ragionamento consueti e cristallizzati su un pregiudizio di fondo, su convinzioni pregresse, questo è quello che io intendo come limite, mancanza di elasticità, e che tu hai tradotto in male assoluto, ma il resto del tuo ragionamento devo ammettere che mi sfugge.
5:04 AM
Ok, provo a spiegarmi. Precisazione preliminare: ho aggiunto "assoluto" a "male" non per alimentarne la portata ma per qualificare il "male" di cui parlavo, ovvero "sciolto" (che prescinde dalle condizioni specifiche). Cioè quello che dici può essere un male - nelle condizioni in cui lo poni tu ad esempio, ovvero la "coazione a ripetere" - ma può essere un bene se posto in altra luce, in ogni caso è una condizione che non può non darsi: il pregiudizio è il fondamento di ogni giudicare (circolo ermeneutico), l'obiettività non esiste se non nella forma di una pluralità di posizioni nel consesso di punti di vista che un singolo può assumere in sé, il fatto brutto è sempre carico di teoria e comunque va caricato perché abbia un senso.
La tendenza a progredire partendo sempre da sé crea le differenze nella ricerca della verità e semina perciò le basi per il dialogo.
Il biasimo a cui mi riferivo è proprio nella prima parte in cui parli della tendenza a confermare le proprie credenze etc..
Se non riusciamo a chiarirci direi che è possibile vista la ristrettezza del medium (non per niente il "grosso naso" se la prendeva con la scrittura e scriveva solo dialoghi filosofici) ma davanti a un buon vino sono sicuro che potremmo risolvere ogni arcano mai sciolto prima.
Phoenietzsche
10:23 AM
Un perfetto postmoderno tradurrebbe in versi il mio ultimo commento all'incirca in questo modo:
Gadamer
genealogizza la morale
e decostruisce
naturalmente simbolizzando
un analitico inglese
Plato.
Phoenietzsche
10:29 AM
Poi probabilmente aggiungerebbe Piero Ciampi come Post scriptum.
Phoenietzsche
10:31 AM
:-)!
10:43 AM
:°)
12:15 PM
:°)
12:19 PM
amo you are degenarating...
11:52 PM
peccato che hai cancellato quel post.
12:59 PM
Perchè amico/a mio/a confidati...ti piaceva il mio post celebrativo dello sballo ormonale primaverile? Boh, ti dirò, a me rileggendolo non è sembrato granchè...lo rielaboro e lo ri-posto...tu nel mentre vuoimi tanto bene.
1:46 PM
mah, fai un pò come preferisci, ti si vuole bene comunque
1:59 AM
Grazie, farò in modo di meritarmelo.
8:06 AM
Azz ma il post della primavera l'hai sottoposto a censura?Mi se lo riposti che è primavera anche per noi...:)))))
1:07 AM
Oi regiz..non mi fa più postare...qualcuno di voi che ha blogspot sa dirmi cosa sta succedendo?
7:05 AM
C'è l'hindsight bias, c'è l'"ipnosi sociale" e c'è .....lo Shining.......
P.S.Voglio essere un membro dell'associazione : Quantifichiamo il Quanto quantisticamente
4:30 PM
non.sense = lazzarovivo due facce della stessa medaglia. ciao ciao
4:31 PM
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